Bus, mezz’ ora di ritardo Cè il diritto al rimborso
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fonte:
- Avvenire
fino a 200 euro di multa per i portoghesi?
ROMA Tempi duri per i ‘portoghesi’, con multe che possono arrivare fino a 200 euro. Ma anche una stretta su corse cancellate o ritardi, a tutela dei pendolari e di quanti si muovono con i mezzi pubblici. Il diritto al rimborso del biglietto scatta dopo mezz’ ora di ritardo se si tratta di mezzi pubblici cittadini o dopo un’ ora se si allarga il raggio a livello locale. A meno che i problemi derivino da scioperi, calamità naturali o altri eventi imprevedibili. Così la bozza del decreto sui servizi pubblici locali, che si occupa anche di Trasporto pubblico locale ( Tpl). Per contrastare l’ evasione nel settore del trasporto pubblico locale, chi non ‘striscia’ il titolo di viaggio va incontro a una sanzione pecuniaria da definire con legge regionale e dove la norma manca la multa «è pari a 60 volte il valore del biglietto ordinario e comunque non superiore a 200 euro». Il biglietto per il bus va strisciato a ogni corsa. Il testo della bozza non è quello definitivo, manca ancora la ‘bollinatura’, ma se la misura venisse confermata si tratterebbe di una novità, visto che oggi in tante realtà abbonati o quanti acquistano titoli di viaggio a tempo non devono convalidarlo ogni volta. La misura servirebbe a generalizzare il controllo a vista, introducendo un deterrente all’ evasione nel settore. I controllori, inoltre, avranno la qualifica di pubblico ufficiale. «Per un giudizio dobbiamo aspettare il testo definitivo – spiega Massimo Roncucci, presidente dell’ Asstra, l’ Associazione che riunisce le aziende di trasporto pubblico locale -. Ci sono punti che condividiamo pienamente, come la questione dei bacini e della lotta all’ evasione. Per quanto riguarda i meccanismi di ripartizione del fondo, ci auguriamo si vada rapidamente alla definizione dei costi standard. Per alcune questioni avremmo preferito una maggiore gradualità nell’ introduzione. Dall’ 1 gennaio 2018 i contratti non devono più prevedere bus euro zero o euro 1, ciò è giusto, ma va accompagnato da politiche di investimento. Per questo sollecitiamo una procedura rapida per spendere i soldi stanziati e non arrivare a quella data mettendo fuori circolazione bus senza averne prima comprati nuovi». La nota dolente, comunque, è rappresentata dai ‘portoghesi’. In media il 20% viaggia senza avere il biglietto, con un costo di circa 400 milioni di euro l’ anno. L’ Asstra calcola anche che appena il 30% delle multe elevate viene effettivamente pagato. Insomma, sette su dieci restano inevase, con conseguente danno alle casse delle amministrazioni locali. A Bari la percentuale di evasione tariffaria stimata è del 30-31%. A Roma tra il 18 e il 40%, a seconda delle linee, con una media del 29% di furbetti. A Milano, secondo Atm, nella sola metropolitana l’ evasione accertata è dello 0,9% per oltre 1,2 milioni di trasportati. A Napoli, i dati di Unico Campania diffusi da Anm, rilevano una evasione media del 16,7% ma scorporando le cifre si scopre che gli evasori dilagano soprattutto su bus, tram e filobus dove salgono a ben 37,03%, molti di più che in metro (10,70%) e sulle funicolari (2,49%). Per il Codacons, tuttavia, le multe salate fino a 200 euro rappresentano «una misura ridicola che non produrrà alcun effetto». «Ovviamente siamo contrari a qualsiasi forma di evasione e riteniamo che chi sale su bus e metro senza biglietto vada punito – afferma il presidente dell’ associazione consumatori, Carlo Rienzi – ma alla luce dello stato pietoso dei trasporti pubblici locali e dei tanti disagi che quotidianamente assillano l’ utenza, sarebbe stato ovvio pensare a misure che potenzino il servizio, e non certo a punizioni pesanti per i passeggeri, già danneggiati da disservizi, problemi tecnici e scioperi costanti». RIPRODUZIONE RISERVATA
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