Bus e tram sono in ritardo? Da Gtt rimborsi e “bonus”
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fonte:
- la Repubblica
ALZI la mano chi l’ avrebbe mai detto. D’ ora in poi, in caso di ritardo di bus e tram, non buttare via il ticket. Già. Perché alla fine Gtt potrebbe riconoscere tre euro per il disagio subito. Sì, proprio così. Fino ad oggi si era abituati ad un trattamento del genere solo a bordo dei treni e degli aerei, ora anche di bus e tram. Ed è la prima volta che accade a livello nazionale. Si tratta della prima azienda di trasporto pubblico locale che decide, d’ intesa con le associazioni dei consumatori e con il Comune di Torino, di firmare una carta dei servizi che preveda un rimborso ai passeggeri in caso di ritardi o di sospensione dei due servizi forti: la linea 1 della metro e la linea tram 4. «In un momento di crisi così difficile – sottolinea l’ assessore comunale ai Trasporti, Claudio Lubatti – intese come questa rappresentano il modo migliore per affrontare la situazione». Soddisfatto anche l’ amministratore delegato di Gtt, Roberto Barbieri: «Proprio nella crisi il trasporto pubblico locale rappresenta un servizio fondamentale. Per noi sono stati anni difficili, abbiamo cercato di gestire i tagli delle risorse nel modo migliore, razionalizzando l’ azienda e la rete, e intensificando i controlli sui mezzi per far salire i ricavi. Ora però abbiamo raggiunto il limite, ulteriori tagli porterebbero al degrado. Nonostante questo vogliamo dare un ulteriore segnale di attenzione alla nostra clientela». L’ accordo firmato con le associazioni dei consumatori (Acu Piemonte, Adiconsum, Adoc, Codacons, Federconsumatori, Movimento Consumatori) inserito nella «Carta della mobilità» prevede un rimborso di 3 euro che verrà erogato con «il rilascio di un buono sconto utilizzabile per l’ acquisto di tutti i servizi aziendali ». Per le associazioni che rappresentano i consumatori si tratta di un passaggio importante, un paletto anche in vista dell’ ingresso di privati nel capitale e nella gestione dell’ azienda. I 3 euro non scattano subito, ma nel caso di ritardi particolari. Per quanto riguarda i bus a intervallo, quelli che hanno un orario di passaggio cadenzato alla fermata. Mezzi che nelle ore di punta passano ogni dieci minuti. In questo caso il rimborso si può richiedere dopo il quarto d’ ora di ritardo. Nel caso di mezzi che passano alle fermate in orari prefissati i tre euro si possono “pretendere” dopo i 30 minuti di ritardo. E per i tram, invece, il disagio ripagato scatta dopo i 45 minuti. Se la metropolitana o la linea 4 vengono sospese l’ utente può chiedere il rimborso solo se i mezzi sostitutivi non arrivano entro i 60 minuti dallo stop. In questo caso soprattutto la maglia è un po’ larga, ma le associazioni dei consumatori sono soddisfatte: «Si tratta di un primo step – dice Marco Gagliardi del Movimento Consumatori – frasei mesi faremo una verifica della situazione. È importante in segnale. E poi, oltre al rimborso in senso stretto, si potrebbe immaginare, in caso di contenziosi, un servizio di conciliazione». Per ottenere il rimborso, che sarà spendibile oltre che sui mezzi, nei parcheggi gestiti da Gtt, sull’ ascensore della Mole Antonelliana, sui battelli sul Po e sulla cremagliera che porta a Superga, è necessario presentare il reclamo entro cinque giorni. Per posta elettronica (gtt@gtt. to. it), posta elettronica certificata (gtt@pec. gtt. to. it), oppure per fax al numero 011.57.649.61. Le informazion sono disponibili anche sul sito www. gtt. to. it o al numero verde 800019152. L’ azienda, grazie al sistemainformatico che controlla i movimenti dei mezzi e il quadro della rete, sarà in grado di riconoscere e certificare le situazioni in cui deve scattare il bonus e la fondatezza dei reclami. Per ricevere i 3 euro la colpa del ritardo deve essere imputabile all’ azienda e non a fattori esterni, come manifestazioni o incidenti stradali. Se il reclamo viene respinto il cliente può contare sull’ appello: entro 20 giorni (anche in caso di mancata risposta) può rivolgersi alla commissione di conciliazione, composta da due membri di Gtt e due delle associazioni dei consumatori, per avere un riesame della domanda.© RIPRODUZIONE RISERVATA.
diego longhin
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