Buoni pasto, l`ira degli esercenti
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fonte:
- Il Gazzettino
Commissioni troppo onerose e pagamenti in ritardo: nasce un Comitato per vigilare sui ticket
«Stop allo strapotere delle società che emettono i buoni pasto che a migliaia anche in provincia di Pordenone vengono presentati al ristorante e al bar dai lavoratori che ogni giorno pranzano fuori casa». È questo il “messaggio“ che arriva da un gruppo di operatori del settore che insieme alla Confesercenti e al Codacons hanno deciso di istituire un Comitato per cercare di trovare una soluzione. Non c`è naturalmente la voglia di “cancellare“ i ticket, anche perchè oramai vengono usati da una larga parte di dipendenti, in particolare quelli del settore pubblico, ma quello che si prefigge di ottenere il Comitato è prima di tutto una sorta di controllo sulle commissioni da pagare alle società che gestiscono i buoni pasto e il rispetto dei tempi di pagamento. «È una battaglia – sostiene Stefano Pozzo che si è preso in carico l`organizzazione del Comitato – che dobbiamo portare avanti insieme ai consumatori che per un esercente sono il vero patrimonio aziendale».
Ma da cosa nasce questa “vertenza“. «Per le convenzioni stipulate per il servizio sostitutivo di mensa – va avanti Pozzo – le pubbliche amministrazioni aggiudicano la fornitura alle società che assicurano l`offerta più vantaggiosa. Questo comporta – da parte delle società che emettono i ticket – l`applicazione di uno sconto percentuale a favore delle amministrazioni sul valore nominale del buono – pasto che in alcuni casi ha raggiunto valori considerevoli. Le stesse società si assicurano margini di redditività – va avanti il coordinatore – mediate le commissioni che impongono ai pubblici esercizi commerciali ed artigianali con cui stipulano le convenzioni, sfruttando questa liquidità che si crea al pagamento di quanto dovuto al momento della consegna dei buoni pasto da parte degli esercenti. Pagamenti – spiega ancora Stefano Pozzo – che quando va bene l`esercente riceve dopo 40 giorni. Se qualcosa si inceppa come spesso accade per un eccessivo formalismo delle società che emettono i buoni, il denaro si vede a distanza di parecchi mesi. Per evitare questo rischio gli operatori si rivolgono agli istituti di credito presentando alle banche i buoni pasto ricevuti e anticipare la liquidità. Giustamente, però, le banche si fanno pagare un`altra commissione. A tutto questo – spiega ancora – si devono aggiungere i costi per la gestione dei buoni che hanno caratteristiche di scadenza diverse uno dall`altro. Serve insomma un minuzioso controllo che comporta un dipendente quasi dedicato completamente all`amministrazione».
Ma cosa si prefigge di fare il neo comitato? «Naturalmente non pensiamo di risolvere tutto da soli ed è proprio per questo che abbiamo deciso di prendere contatto con altre realtà regionali ed extraregionali della Confesercenti con lo scopo di predisporre una proposta legislativa che punti a modificare un rapporto contrattuale assolutamente sbilanciato. Ai colleghi che lo vorranno siamo pronti a distribuire una scheda da compilare per conoscere più nel dettaglio le singole situazioni. Abbiamo obiettivi chiari da raggiungere – conclude Stefano Pozzo – come predisporre una commissione con i nostri rappresentanti che diventi soggetto contrattuale per il rispetto dei tempi di pagamento che non devono superare i 30 giorni, l`unificazione di tutte le scadenze e la fissazione annuale delle percentuali di commissione». Chi fosse interessato al Comitato può telefonare ai numeri 0434 – 555399 oppure allo 0434 – 522347.
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