Buonanotte Belle notizie: aumenta il canone Rai
La notizia dell`aumento del canone di abbonamento Rai – fissato per il 2008 in 106 euro – è passata sotto il consueto coro di disapprovazione. Tutte le associazioni in difesa del consumatore – Codacons in testa – hanno levato proteste e lamenti, denunciando il prelievo forzoso dalle tasche dei contribuenti. Si tratta di un atteggiamento miope e irragionevole: vediamo di spiegare perché. Non siamo così ingenui da pensare che l`aumento – 2 euro tondi tondi – contribuirà a portare la programmazione Rai a livello di eccellenza. Rimarrà invece la consueta gestione accuratamente plasmata su un modello – che potremmo battezzare “Alitalia-style“ – in grado di coniugare bassi standard di qualità con sicure perdite finanziarie. Inoltre, qualora per accidente qualcosa di buono dovesse insinuarsi nel palinsesto (Benigni che legge Dante) avremo la certezza che verrà subito sospinto in terza serata. Ciò che rende accettabile, anzi gradito, l`aumento è l`auspicio di un miglioramento non del servizio televisivo ma di quello telefonico. La Rai potrebbe fare in modo che chiunque si colleghi con il suo centralino venga tosto messo in comunicazione con un altissimo funzionario che mostri lo stesso grado di servilismo, compiacenza e piaggeria usato da Saccà nella sua telefonata con Berlusconi. Sentirsi dire da un dirigente Rai che “c`è un vuoto nel Paese che lei copre anche emotivamente“ potrebbe valere due euro di spesa.
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