Bufera sugli aumenti della Rc auto
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fonte:
- la Repubblica
Letta: disdetta a chi rincara troppo
I consumatori: annulliamo tutte le polizze. Via alla campagna del governo sul confronto tariffario
ROMA – Rivolta a colpi di milioni di disdette. Le compagnie che operano nel settore Rc auto rischiano ora una pioggia di rinunce da parte degli utenti, costretti a subire, secondo quanto comunicato dall`Isvap due giorni fa, rialzi fino al 30% delle polizze. La proposta, lanciata da consumatori, una buona fetta di politici e lo stesso ministro dell`Industria Enrico Letta, ha il sapore della levata di scudi contro aumenti giudicati ingiusti, ma che le compagnie “promettono“ di contenere entro il 10%: la parola d`ordine è disdire non solo tutte le polizze Rc (sono 40 milioni quelle relative ai mezzi a motore in Italia) ma anche quelle di altro tipo, stipulate con la stessa compagnia, dalla “vita“ alla “infortuni“ e così via.
I primi duri colpi, sono arrivati ieri dal ministro dell`Industria; secondo Letta, i consumatori possono “punire“, con questo sistema, le compagnie assicurative che applicheranno rincari delle tariffe Rc auto, troppo esosi: «Le riforme approvate quest`anno, danno piĂą potere ai consumatori» ha spiegato il ministro. Quali sono allora, i mezzi a disposizione degli assicurati? Oltre alla disdetta – applicabile anche in corsa, e cioè senza il preavviso di 30 giorni se l`aumento è superiore al tasso programmato di inflazione (2,3% nel 2001) – c`è la “comunicazione“, ovvero la promozione delle compagnie piĂą virtuose e la messa all`indice di quelle dagli incrementi piĂą forti. Per questo il governo ha messo a disposizione delle associazioni dei consumatori, 3 miliardi di lire. Il Codacons, ad esempio, con gli avvocati Carlo Rienzi e Vittorio Amedeo Marinelli, invita ad una sorta di «tradimento dalla propria impresa a favore di altre piĂą oneste». L`Adusbef invece, chiede tout court, per bocca del leader Elio Lannutti, «la chiusura dell`Isvap; le spese per gli utenti sono salite del 98% in 7 anni».
Anche il fronte politico si compatta: il centro sinistra vuole un intervento deciso contro l`incombente rischio inflazione che dopo una leggera frenata a marzo, rischia di rialzare la testa ad aprile, spinta proprio dal caro Rc auto e dalle possibili fiammate dal fronte petrolio e quindi dalla benzina. Il sottosegretario al Tesoro Gianfranco Morgando, invita le compagnie ad una riflessione: «Prima di procedere ad aumenti cosi rilevanti come quelli segnalati dall`Isvap, farebbero bene a valutare anche gli effetti sull`inflazione. Per una corretta politica dei redditi è opportuno che ognuno faccia la sua parte, compagnie assicuratrici comprese». Sulla stessa lunghezza d`onda il presidente della commissione Finanze della Camera, Giorgio Benvenuto: «Con aumenti così, è inevitabile il rischio inflazione. Occorre perciò al piĂą presto un`iniziativa del Governo. Non si possono accettare questi aumenti come un fatto compiuto». «La Rc auto – conclude Benvenuto – è l`unico settore dove, nonostante la liberalizzazione dei prezzi, si è avuto un aumento esponenziale». Anche secondo il responsabile ai Trasporti Ds Michele Gardiello «contro gli aumenti ingiustificati della Rc auto deve intervenire il governo, prorogando il blocco delle tariffe». Ma c`è un altro rendez vous dietro l`angolo, che potrebbe cambiare “l`umore“ di molte imprese: è infatti in arrivo la sentenza di merito del Tar del Lazio sulla condanna da 700 miliardi comminata dall`Antitrust a 38 compagnie, accusate di aver formato un cartello dei prezzi.
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