Brescia, nella sede della Comunità Montana della Valtrompia pranzo a base di uccellini proibiti: presenti oltre 20 persone
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fonte:
- TG COM
I carabinieri forestali sono intervenuti venerdì negli uffici della Comunità Montana della Valtrompia, nel Bresciano, bloccando un pranzo a base di uccelli protetti e vietati che era stato preparato in un salone dell’ente pubblico. Secondo quanto riporta il quotidiano Bresciaoggi erano presenti oltre 20 dipendenti. “Ho convocato i miei dirigenti per capire cosa sia accaduto”, ha detto il presidente della Comunità Montana Massimo Ottelli. Secondo il Codacons Lombardia, 2 milioni di uccelli vengono uccisi illegalmente ogni anno.
Il pranzo – Secondo quanto riportato dai siti locali, le pietanze a base di uccellini proibiti erano state cucinate a casa dai commensali e poi portate nella sede della Comunità Montana. E’ probabile che qualche residente della zona abbia visto l’andirivieni di persone e pentole e avvisato le forze dell’ordine, al cui arrivo i partecipanti avrebbero cercato di nascondere le pentole sotto il tavolo. I carabinieri hanno sequestrato una cinquantina di uccellini già cotti. “Non ne sapevo nulla, naturalmente le forze dell’ordine faranno il loro percorso. Mi risulta che non sia stato rilevato nessun assembramento viste le capacità della sala”, ha aggiunto Ottelli.
I dati – Proprio di recente, Codacons Lombardia ha diffuso i dati sul bracconaggio nella Regione. “Nessuna nazione in Europa si avvicina ai drammatici numeri fatti registrare in Italia nel bracconaggio (ogni anno vengono uccisi illegalmente quasi 6 milioni di uccelli), 2 milioni solo in Lombardia. I dati parlano chiaro, c’è un grosso buco nei controlli e nel prevenire certi fenomeni, che si sono ormai radicalizzati sul territorio lombardo e che provocano tantissimi morti tra gli animali locali”. Così Codacons Lombardia in una nota.
“Ciò è dovuto anche al fatto che molte specie animali non vengano considerate e tutelate al pari di altre, e ciò provoca tutte le conseguenze che ne seguono, ma non solo; le Leggi sono spesso troppo permissive e le sanzioni risibili rispetto ai vantaggi che vengono perseguiti; i controlli sul territorio spesso sono troppo blandi per intimorire davvero chi viola le norme in vigore”, aggiunge.
“Serve un giro di vite e un cambio di passo. Per questa campagna ci schieriamo a fianco del Wwf e chiediamo alla Regione Lombardia di intervenire concretamente sul problema, intensificando i controlli, intervenendo dove si può sul territorio, e promuovendo norme più rigide. Solo così si riuscirà ad ottenere qualche risultato positivo nella lotta contro il bracconaggio”, conclude il presidente Marco Donzelli.
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