Boom di certificati medici, scatta l’esposto
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fonte:
- Il Centro
PESCARA. Il Codacons chiama la magistratura a indagare sul boom di certificati di malattia presentati dai lavoratori per chiedere l’esenzione dal Green pass, obbligatorio sul posto di lavoro dal 15 ottobre scorso. Esposti sono stati annunciati dall’associazione a tutela dei consumatori in tutta Italia e quindi anche in Abruzzo.
«I dati forniti dall’Inps registrano in tutta Italia un abnorme incremento dei certificati prodotti dai lavoratori, che nel primo giorno dell’entrata in vigore del Green pass, venerdì 15 ottobre, hanno raggiunto quota 93.322 contro i 76.836 del precedente venerdì con una crescita del 21,4%. Lunedì 18 ottobre i certificati per malattia sono arrivati a 152.780, con un incremento del 14,6% rispetto alla settimana precedente», scrive il Codacons in una nota, citando l’ultimo report dell’Inps che dava per l’Abruzzo una crescita del 19%, quindi superiore alla media nazionale. Continua il Codacons: «Un boom del ricorso alla malattia da parte dei lavoratori che non può essere in alcun modo giustificato da fattori stagionali e dall’abbassamento delle temperature, in quanto la crescita dei certificati si è registrata in pochissimi giorni e proprio in concomitanza con l’avvio delle disposizioni relative al Green pass sul lavoro». Si legge nell’esposto: «Il sospetto è che molti lavoratori, non disponendo di Green pass e non volendo ricorrere al tampone, avrebbero scelto di mettersi in malattia allo scopo di non recarsi al lavoro e non subire le sanzioni previste per i dipendenti pubblici e privati privi di certificazione sanitaria. Si ricorda infatti che senza Green pass il lavoratore è considerato assente ingiustificato e viene sospeso dal lavoro, e che la sospensione prevedrebbe anche lo stop ai contributi assistenziali e previdenziali, con effetti su Tfr, assegni familiari e altre erogazioni previste. L’assenza per malattia, al contrario, non avrebbe alcuna ricaduta sullo stipendio e tutto il resto». Quindi ancora l’esposto: «Il Codice penale punisce il falso ideologico del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio realizzato in un atto pubblico, ma sanziona anche il privato che realizza la falsità in atto pubblico. Per tali motivi si chiede di procedere al sequestro di tutte le certificazioni rilasciate in cui si attesta la malattia dei dipendenti pubblici e privati per risalire ai medici che le hanno firmate, verificando la rispondenza all’effettivo stato di malattia degli stessi e, in caso di illeciti, agire anche nei confronti dei medici».
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