Bonifica, la guerra dei tributi
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fonte:
- La Nazione
CONTINUA il braccio di ferro fra chi contesta le cartelle del Consorzio di Bonifica del Padule e l’ ente. Proprio da Fucecchio, con l’ assistenza dei legali del Codacons, Sabrina Ramello e Fausto Giglioli, è partita una raffica di ricorsi, rispinti dalla Comissione tributaria. Molti hanno fatto appello. Intanto pero’ il Consorzio ha inviato a chi si è opposto al balzello una lettera riaffermando la legittimità dell’ imposizione fiscale e richiamandosi, per questa, al semplice inserimento delle proprietà tassate nel Piano di Classifica che di per sé, con gli interventi effettuati sul territorio, presupporrebbe l’ acquisizione di un vantaggio per edifici e terreni che vi sono inseriti. Per gli avvocati Ramello e Giglioli, invece, le cose non stanno affatto così. Anzi, il cosiddetto onere della prova sul beneficio conseguente ai lavori, che per lo più sono di sfalcio dell’ erba e ripulitura dei canali palustri, spetterebbe semmai al Consorzio, specie quando i ricorrenti producano, com’ è prassi nei ricorsi, perizie tecniche che dimostrano come quei lavori non interessino i singoli beni tassati. «E’ giurisprudenza consolidata ? affermano i legali del Codacons ? che il vantaggio di tipo fondiario o comunque un beneficio diretto e specifico debbano essere palesi». In sostanza, nelle cartelle i cui importi si basano sui semplici dati catastali, mancherebbe la rispondenza fra la tassa e i lavori eseguiti. Per di più, come si calcolano le somme iscritte a ruolo? E qual è il nesso causale fra ciò che si vanta nel Piano di Classifica e la presunta ricaduta dei singoli beni come invece vuole una sentenza della Cassazione? «La stessa legge regionale prevede che il tributo sia calcolato col riparto dei lavori sulle proprietà in ragione dei benefici per le stesse. I dati catastali, che hanno un significato puramente fiscale, non corrispondono a un aumento di valore conseguente ai lavori, specie se lo sfalcio o la pulizia dei canali non hanno attinenza con l’ immobile tassato». Le perizie tecniche allegate ai ricorsi tendono a dimostrare proprio questo. E che la Commissione tributaria non ne abbia tenuto conto dà maggior consistenza alle azioni di rivalsa. Insomma: una contesa che dura da anni e che durerà ancora a lungo, quasi sicuramente giungendo fino alla Cassazione. Giulio Panzani.
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