Si è tenuta oggi dinanzi la II sezione del Consiglio di Stato (sezione seconda, Presidente Forlenza, Relatore Addesso) l’udienza nell’ambito del ricorso del Codacons contro gli aumenti delle tariffe luce e gas scattati lo scorso anno. Nel corso dell’intervento i legali di Arera e delle altre società dell’energia hanno sostenuto l’impossibilità di qualsiasi controllo da parte dell’Autorità sui contratto di acquisto di luce e gas stipulati dai fornitori, in considerazione di un non meglio specificato rischio di “crisi di Stato”. Ciò, commenta il Codacons, nonostante due leggi del Governo Draghi che prevedevano l’obbligo di un controllo sui medesimi contratti da parte di Arera.
Altra tesi sostenuta dall’Avvocatura dello Stato e dai legali delle società è che i dati in possesso di Arera vengono forniti da Proxigas, l’associazione nazionale che rappresenta le industrie del gas, e vanno presi per buoni perché rappresentativi degli interessi delle società fornitrici di energia. Una tesi fortemente contestata dagli avvocati del Codacons, Carlo Rienzi e Gino Giuliano, i quali hanno sottolineato in udienza come proprio la circostanza che i dati provengano da un ente rappresentativo degli interessi economici degli operatori li renda inattendibili.

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