Bollette, caffè e trasporti L’impennata dei prezzi in salita del 2,7 per cento
A fare la differenza non sono tanto quegli “zero virgola” in più del caffè, dei giocattoli per i bambini o del cibo per l’animale domestico: aumenti quasi impercettibile che tuttavia, un giorno dopo l’altro, contribuiscono a fare crescere la spesa mensile dei veronesi. A far traballare molti bilanci familiari sono stati soprattutto gli incrementi a doppia cifra registrati ad esempio dal gas ad uso domestico, cresciuto in un anno del 40,8 per cento, dell’energia elettrica aumentata del 16,2 per cento, dei carburanti necessari a far funzionare l’automobile, che hanno segnato una crescita del 18,4 per cento. In media, da un anno a questa parte, la vita in città costa il 2,7 per cento in più: non lo dice l’e-sperienza da consumatori,ma la rilevazione sui prezzi al consumo che viene mensilmente effettuata dal Comune di Verona, grazie a un lavoro certosino svolto dall’ufficio statistica. Nel dettaglio la variazione si riferisce a settembre ed è il risultato di campionamenti eseguiti «su oltre 600 punti vendita anche fuori dal territorio comunale appartenenti sia alla grande distribuzione sia alla distribuzione tradizionale e a liberi professionisti, per più di 60.100 quotazioni annue degli oltre 670 prodotti compresi nel paniere.I pesi dei singoli prodotti sono stabiliti dall’Istat in base alla rilevazione mensile dei consumi delle famiglie e dai dati di contabilità nazionale». Sono state aggiunte poi le rilevazioni delle spese condominiali in dieci condomini, un centinaio di canoni di affitto in abitazioni pubbliche e private, taxi e 34 camere d’albergo. Terminato il campionamento, è stato composto l’indice generale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (di Verona in questo caso) e la conseguente variazione annua. Il risultato è stato, appunto un incremento dei prezzi, registrato a settembre rispetto allo stesso mese del 2020, del 2,7 per cento: più alto della media nazionale ferma al 2,5 per cento, più alto anche dell’aumento che era stato registrato ad agosto, dell’1,88 per cento. Precisa l’ufficio statistico del Comune: una variazione del genere «non si registrava dall’ottobre 2012». Andando nel dettaglio delle tipologie di prodotto, emergono incrementi significativi nel comparto dei trasporti, mediamente del 6,6 per cento: ad esempio per acquistare un’auto si spende l’1,99 per cento in più, il 4,8 per cento se si compra una bicicletta (un aumento probabilmente spinto dall’introduzione del bonus bici), ma a trainare l’aumento è soprattutto il prezzo dei carburanti, del 18,9 per cento per il gasolio, del 19,4 per cento per la benzina, del 17,6 per gli altri, compreso il metano. Ma anche i voli internazionali costano di più, il 33 per cento,e quelli marittimi sono aumentati del 16 per cento. È cresciuta del 6,3 per cento la spesa per i servizi della ristorazione e, soprattutto, quella degli alloggi, in particolare alberghi e pensioni che hanno segnato a settembre un +20 per cento rispetto allo stesso mese del 2020. Merita di essere menzionato il costo della spesa alimentare, aumentato dell’1,77 per cento, con picchi del 5,6 per cento del riso, del 4,5 per cento per i prodotti ittici, del 4,6 per cento per la frutta e del 4,2 per cento per le verdure. A segnare l’incremento maggiore tuttavia sono i costi per la casa con energia, gas e altri combustibili cresciuti del 26,9 per cento. Secondo Codacons a livello nazionale l’impennata dei prezzi proseguirà anche nei prossimi mesi: previsti aumenti del 10 per cento su pasta, pane, pandori, panettoni e dolci lievitati, del 2,5 per cento su pesce, carni e salumi, dell’1,55 per cento su spumante e vino, e del 2,7 per cento su ortaggi, frutta fresca e secca.
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