Bocciati i consorzi di bonifica
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fonte:
- La Gazzetta del Mezzogiorno
Non è sufficiente che un terreno ricada nel perimetro del Consorzio Ugento Li Foggi perché l’ente consortile imponga il pagamento del tributo per opere irrigue. A stabilire il principio è stata la Prima sezione della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce nella sentenza 976/2021. A darne notizia è Codacons Lecce. Il pronunciamento ha sancito che per giustificare l’imposizione dell’imposta nei riguardi del proprietario del fondo agricolo è necessario che quest’ultimo abbia avuto un beneficio diretto e specifico. Il quale non si può di certo avere in caso di inesistenza, cattiva manutenzione, mancato funzionamento o inefficienza di opere e impianti idrici. Nello specifico,i giudizi tributari hanno confermato anche per i contributi dovuti per opere irrigue il principio già applicato rispetto ad altre imposte consortili: Ugento Li Foggi non può pretendere alcun pagamento se a esso non corrisponde un ritorno migliorativo per il fondo interessato. La decisione riguarda le tre annualità comprese tra 2013 e 2015, ma giunge nei giorni in cui migliaia di proprietari di terreni agricoli ricadenti nel perimetro consortile stanno ricevendo dall’ente nuovi solleciti di pagamento che riguarda l’annualità 2017: «Il pronunciamento sembra perciò essere quasi un monito nei confronti del Consorzio – fanno sapere da Codacons Lecce – che con un’ostinazione indisponente e sebbene non svolga alcuna attività in favore del territorio, continua a tartassare ingiustamente i cittadini. Un vero e proprio abuso del diritto che deve essere fermato». Il pronunciamento arriva a seguito di un ricorso dell’avvocato Giorgio Frigoli, responsabile dello Sportello tributario di Codacons Lecce che da anni è in prima linea nella battaglia legale nei confronti degli enti consortili.
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