Blocco tariffe della Rc auto: le compagnie ci ripensano
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fonte:
- Il Mattino
le compagnie ci ripensano
Non basta al presidente degli assicuratori italiani, Fabio Cerchiai, il decreto anti-ricorsi varato di recente dal governo, che lo stesso ministro Antonio Marzano aveva definito come «salva-compagnie». Il numero uno di Ania, l?associazione delle imprese assicuratrici, chiede di più, se la prende con il ministro della Salute Girolamo Sirchia, accusandolo di perder tempo sull?elaborazione delle tabelle per la quantificazione del danno biologico, e minaccia: se le cose non cambiano, sarà ben difficile che le compagnie possano rispettare l?impegno di non rincarare le tariffe quest?anno. Per fortuna Generali (società di cui Cerchiai è stato ai vertici) lo smentisce in tempo reale, annunciando che, fino a dicembre 2003, i premi resteranno fermi; così come lo erano già dal febbraio 2002: il provvedimento – recita un comunicato della compagnia del Leone – è «in risposta alle linee indicate dal protocollo d?intesa tra governo, associazioni dei consumatori e Ania».
Inutile dire che le parole di Cerchiai (contenute in un?intervista al Corriere della Sera) hanno reso furiose le associazioni dei consumatori, soprattutto quelle di Intesa, che non avevano firmato il suddetto protocollo perché convinte che non sarebbe bastato a calmierare i premi: sono «una vergogna, un ricatto inaccettabile», sottolinea Intesa. «Dopo aver ottenuto il decreto salva-compagnie – afferma Elio Lannutti, presidente di Adusbef, una delle quattro sigle di Intesa -, Cerchiai detta ora le sue condizioni al governo. Chissà se a forza di fare pressioni l?Ania non otterrà anche da questo governo suo amico un aumento infinito dei premi e un decreto su misura per bloccare i risarcimenti». Intesa dei consumatori ribadisce, quindi, la sua posizione contraria all?accordo siglato, definito «una burla per i consumatori». «Continuasse pure il governo ad essere asservito alle compagnie, la risposta arriverà nelle cabine elettorali», afferma Lannutti, ricordando che Intesa è impegnata a raccogliere le firme per il referendum abrogativo del decreto frena-ricorsi.
Meno pesante la risposta di Cittadinanzattiva, associazione firmataria del protocollo: «Non è cambiato nulla. Esistono degli accordi che le compagnie si sono impegnate a rispettare e i cui termini saranno verificati alle date stabilite. Alla resa dei conti conteranno i fatti, non le dietrologie». Così Giustino Trincia, vicesegretario dell?associazione. L?accordo siglato al ministero dall?Ania e dalle associazioni della Coalizione dei consumatori (di cui fa parte Cittadinanzattiva) prevede, tra l?altro, oltre al raffreddamento delle tariffe Rc auto, la concessione di agevolazioni a favore di motorini e neopatentati e l?impegno del governo a presentare entro 90 giorni dalla firma un disegno di legge per l?introduzione in Italia delle class actions. E si schiera contro Ania anche Marzano: «Ho notizia che le principali compagnie stanno aderendo al protocollo di intesa, non c?è nessun problema». Alle bordate di accuse risponde, infine, lo stesso Cerchiai, con una mezza marcia indietro: le compagnie – afferma una nota diffusa da Ania in serata – stanno recependo gli inviti contenuti nel protocollo d?intesa sulla Rc auto, siglato con il governo e con la maggior parte delle associazioni dei consumatori.
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