31 Maggio 2002

Blitz antitabacco: tre avvocati in corsia

Blitz antitabacco: tre avvocati in corsia
Al Gemelli di Roma

Non sono bastati gli oltre 500 cartelloni anti-fumo che tappezzano corsie e reparti, le multe e la creazione di ` smoking corner`, veri e propri recinti dove confinare i più impenitenti. Al policlinico “Gemelli“ di Roma si continua a fumare in barba ai divieti ma soprattutto alla legge non scrìtta che inviterebbe al rispetto dei malati.
Ieri tre avvocati del Codacons si sono trasformati in paladini del divieto di accendersi una sigaretta in corsia e hanno dato vita ad un blitz in stile Nas in uno degli ospedali all` avanguardia per la lotta contro il fumo. I tre “segugi“ si sono avvicinati al bar del piano terra e sotto un grosso cartello “No al fumo in ospedale“ era appostato un signore che candidamente aspirava la sua sigaretta. “Lei è a conoscenza che qui non si può fumare? Siamo costretti a chiamare le forze dell`ordine per farla multare“ hanno affermato i militanti del Codacons. Da parte del colpevole non c`è stata risposta: ha spento sul pavimento la cicca e se ne è andato prima che la minaccia dì una multa sì concretizzasse in un verbale.

Sono stati in tutto una ventina gli accaniti della sigaretta scoperti in flagranza di reato nei luoghi più impensabili. Come un giovane sulla trentina che stava fumando nel corridoio di accesso alla sala operatoria al quarto piano dell`ospedale. L`unica consolazione per i tre giustizieri del Codacons è stato scoprire che a raccogliere gli inviti dell`ospedale sono stati almeno medici e infermieri. “Va dato atto al `Gemelli` – ha affermato il segretario regionale dell`associazione Italo Mannucci – dì aver fatto dei cartelloni ad effetto, quasi cinematografici, ma inutili visto che non è indicato il responsabile del provvedimento, cioè chi è autorizzano a multare chi è colto in flagrante“.

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