10 Luglio 2011

Blackout Aruba: “Colpa di un guasto elettrico”; Codacons pensa a class action

Blackout Aruba: "Colpa di un guasto elettrico"; Codacons pensa a class action 
   
        
 
Il provider italiano spiega le cause dell’interruzione completa della fornitura che ha causato la rivolta degli internauti 
 

 
 
Un’interruzione dell’alimentazione dovuta ad un guasto all’impianto elettrico, conseguenza «imprevedibile» dell’incendio del 29 aprile scorso alla webfarm di Arezzo: questa la causa del blackout di ieri di Aruba.it, spiegata dall’azienda in un comunicato ufficiale postato sul sito e sulla pagina Twitter alle 22.05 di ieri sera.
Il nuovo crash – successivo appunto a quello, grave, dovuto all’incendio del 29 aprile – aveva fatto scatenare le proteste degli utenti sulla rete soprattutto per il silenzio del principale provider italiano sui motivi del nuovo down, ma anche la mobilitazione delle associazioni dei consumatori. «Aruba S.p.A – si legge nella nota – desidera ringraziare i clienti per la comprensione manifestata ed invita a contattare il servizio di Assistenza per qualsiasi comunicazione o richiesta».
 Il Codacons annuncia un esposto a 104 procure della Repubblica di tutta Italia dopo il nuovo black out dei server Aruba, che ieri ha creato l’interruzione del servizio e pesanti disagi per i clienti del provider. Il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi inoltre, ritenendo che Aruba «deve risarcire tutti i suoi clienti e i soggetti danneggiati», dichiara che «in caso contrario siamo pronti a intentare una class action contro il provider, cui potranno aderire cittadini e aziende».
Nell’esposto, si spiega in una nota, Codacons chiede di aprire una indagine nei confronti dell’azienda, accertando i fatti e le relative responsabilità. L’associazione afferma che sono «innumerevoli» le segnalazioni pervenute per denunciare «il gravissimo disagio per i migliaia di siti web inaccessibili» e parla di «danno economico notevole» causa blocco: «Molti siti di e-commerce e servizi al pubblico sono rimasti a lungo inattivi, causando danni per milioni di euro. A questo gravissimo ennesimo disagio si è accompagnata l’assoluta mancanza di notizie e di informazioni di riscontro da parte di Aruba che solo verso le 22 ha diramato un comunicato stampa».
Per Codacons «si rende necessario un immediato intervento delle autorità adite per fare immediatamente chiarezza sulla vicenda, poichè accertati i fatti e le eventuali responsabilità si potrebbero configurare, diverse fattispecie penalmente rilevanti quali quella di interruzione e/o impedimento di comunicazioni». «Questa volta i consumatori non si accontenteranno di servizi gratuiti offerti dall’azienda a titolo di indennizzo» conclude Rienzi preannunciando una possibile class action.
Nel messaggio di Aruba si spiega che il guasto è iniziato ieri«intorno alle ore 12.00 presso la Webfarm 1 di Arezzo. L’alimentazione è stata ristabilita nei 30 minuti successivi all’evento, mentre il ripristino di alcuni servizi ha richiesto un tempo maggiore ed è stato completato nel corso del pomeriggio. Affinchè non accadano eventi simili Aruba rende noto che «sono in corso importanti interventi. In particolare, sono in fase di completamento i lavori di raddoppio di tutti gli impianti della Webfarm 1 avviati ad inizio maggio» e che «l’attivazione del secondo power center prevista per il mese di settembre consentirà il completamento delle attività di sostituzione preventiva ed aggiornamento di tutti i componenti del power center attuale». L’intero comunicato è disponibile su http://twitter.com/#!/Arubait oppure su http://ticket.aruba.it/News/230/comunicato-aruba.aspx

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