BLACK FRIDAY: CODACONS SEGNALA A GRUPPO CALZEDONIA SITO TRUFFA CHE VENDE BIANCHERIA COPIANDO LOGO E GRAFICA DI INTIMISSIMI
SOCIETA’ RINGRAZIA L’ASSOCIAZIONE E SI ATTIVA PER DENUNCIARE SITO INGANNEVOLE. ORA INTERVERRA’ POLIZIA POSTALE
Il Codacons scopre un sito web truffaldino che, in occasione del Black Friday, vende a prezzi scontati intimo e biancheria per uomo e donna, copiando grafica e logo di Intimissimi, e lo segnala al gruppo Calzedonia che interviene prontamente per bloccare la pagina ingannevole.
“Nei giorni scorsi abbiamo scovato sul web un sito sospetto che vendeva online a prezzi scontatissimi reggiseni, mutandine, calze e altri prodotti di abbigliamento per uomo e donna sfruttando il nome, il logo e la grafica di Intimissimi – spiega il presidente Codacons Piemonte, Tiziana Sorriento – Ci siamo insospettiti per l’italiano improbabile utilizzato nelle pagine web del sito e per i numerosi errori di ortografia, e abbiamo contattato il gruppo Calzedonia e la Polizia Postale, segnalando la possibile truffa”.
Oggi arriva la risposta della società Calzedonia al Codacons in cui si legge: “vorremmo comunicarvi il nostro dispiacere in merito a quanto da voi segnalato. Vi confermiamo che la pagina web che ci avete segnalato non è il nostro sito ufficiale. Vogliamo ringraziarvi per averci informato sull’accaduto, in quanto la segnalazione ricevuta ci sarà molto utile al fine di risolvere il problema in questione. Vi assicuriamo, inoltre, che sarà nostra premura continuare a bloccare i siti ingannevoli che vendono i nostri prodotti”.
“Ora sarà la Polizia Postale ad intervenire, ma è importante avvisare i consumatori circa le truffe messe in atto sul web in occasioni come il Black Friday, quando vengono creati finti siti di e-commerce che sembrano identici ai siti ufficiali dei grandi marchi, e che sfruttano i nomi noti dell’abbigliamento per ottenere pagamenti in denaro senza però spedire la merce: tali siti, infatti, vengono cancellati al termine della settimana di sconti, rendendo impossibile per i consumatori rivalersi e ottenere indietro i soldi versati” – conclude l’avv. Sorriento.
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