“Bisogna tornare a lavorare altrimenti sarà bomba-sociosanitaria”
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fonte:
- Quotidiano di Bari
Si arroventa ogni giorno la situazione economica delle cat-egorie che non vivono di sti-pendi e salari, costrette a fare i conti da oltre due mesi col con-finamento sociale. E a poco o nulla sono serviti finora appel-li e preghiere di politici e asso-ciazioni di categoria che han-no bersagliato gli enti pubblici preposti per ottenere interven-ti mirati a favore di commerci-anti, artigiani e piccoli e medi imprenditori. In campo sono tornati con le loro richieste alla Regione Puglia i consiglieri di Fratelli d’Italia Congedo, De Leonardis, Manca, Perrini, Ventola e Zullo. “Le scene che arrivano da alcune città dove gli ambulanti e altre categorie del commercio sono scesi in strada per chiedere una soluzi-one che consenta loro di ripar-tire, preannunciano una ‘bom-ba-sociale’, oltreché sanitaria. Il governatore Emiliano si fac-cia carico di ascoltare le istan-ze che giungono da tutti gli op-eratori del commercio, del mer-cato in aree pubbliche ed am-bulanti, organizzando al più presto un incontro con i rap-presentanti delle categorie e definisca con loro una linea che coniughi diritto alla salute e tutela del lavoro”. Per i con-siglieri di Minoranza a via Gen-tile è un’azione che va intra-presa immediatamente: le nu-merose proteste porterebbe-ro allo stesso risultato di una riapertura a tappeto, che tutti vorrebbero scongiurare. Linee chiare e definite, regole pre-cise e riapertura in forma lim-itata per ciascuna categoria, con l’obbligo di utilizzo dei dis-positivi di sicurezza, di distan-ziamento sociale e nel rispet-to di tutte le norme di preven-zione del contagio, la richiesta del gruppo Fratelli d’Italia alla Regione Puglia. In pena anche altri lavoratori costretti a fare i conti con la mancanza di cli-enti, che ha costretto anche la maggiore associazione a tutela dei consumatori a scrivere alla Regione, anticipando le linee d’una catastrofe per il settore dedito alla cura e salute delle persone. Per il Codacons, in breve, bisognerebbe aprire le porte dei locali già dalla pros-sima settimana e precisamente dal 4 maggio per artigiani, cen-tri estetici e parrucchieri, ris-pettando le disposizioni di si-curezza, applicando una previ-sione del d.l. 17 marzo. Il Coda-cons ha inviato ieri un’istanza all’Ente, chiedendo di adottare provvedimenti urgenti per con-sentire la riapertura anticipata di parrucchieri e centri estetici, e il ritorno all’attività degli ar-tigiani: da più parti montano le proteste per l’ingiusta discrim-inazione cui sono sottoposti al-cune categorie di lavoratori, che potranno tornare ad oper-are solo dall’1 giugno, nell’am-bito delle aperture program-mate dal Governo per la fase 2 – ha spiegato il presidente Co-dacons Rienzi – una scelta che non appare giustificata dalle esigenze sanitarie legate al coronavirus, e che anzi rischia di produrre danni enormi sia in ambito economico che san-itario. Come detto, parrucch-ieri, barbieri, centri estetici e artigiani potrebbero già dalla prossima settimana riprendere le proprie attività, con il rispet-to delle disposizioni di legge, ossia distanze minime nei loca-li e l’uso di mascherine e guan-ti, al pari di quanto avviene sia oggi per numerosi esercizi (su-permercati, tabaccherie, ecc.), sia dal 4 maggio per gli altri es-ercizi cui sarà consentita l’ap-ertura – prosegue l’associazi-one – a prevederlo le norme già in vigore, con il DL n. 18 del 17 marzo 2020 che stabilisce “per i lavoratori che nello svolgi-mento della loro attività sono oggettivamente impossibilita-ti a mantenere la distanza in-terpersonale di un metro” l’uti-lizzo di dispositivi di protezi-one individuale (DPI). Il rischio concreto, come per i consiglieri pugliesi di Opposizione, è quel-lo di ottenere l’effetto contrar-io: la ritardata ripresa di tali attività alimenterà anche in Puglia abusivismo e lavoro e in nero, con parrucchieri, este-tiste ed artigiani che opereran-no a domicilio dei clienti, senza alcun controllo e col pericolo di incrementare i contagi. In as-senza di interventi, il 30% delle attività artigiane, centri estet-ici e parrucchieri della Puglia sarà costretto a chiudere i bat-tenti e dichiarare fallimento, non avendo più le risorse per portare avanti le attività. Francesco De Martino
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