Bio on, duello al processo A febbraio il punto di svolta
- fonte:
- Il Resto del Carlino
Tagliare (e di molto) la schiera di richieste di costituzioni di parte civile e soprattutto rinviare ad altra data la nuova formulazione dei capi di imputazioni richiesti a gran voce dalla pubblica accusa. Quattro ore di battaglia a suon di atti ed eccezioni, quella andata in scena ieri nell’aula bunker della Dozza per la quarta ‘puntata’ della preliminare che dovrà decidere il destino giudiziario degli ex vertici della società di bioplastiche Bio on di Castel San Pietro, fallita il 19 dicembre 2019. Un braccio di ferro tra accusa e difesa davanti a un nuovo gup: Maria Cristina Sarli (ex del dibattimento) che ha preso il posto del collega Domenico Panza (passato in Corte d’appello). NUOVE ACCUSE Non più, dunque, ‘solo’ manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali, perché le bordate per il dissesto della ex startup della bioplastica parlano ora di bancarotta e tentato ricorso abusivo al credito. Una modifica – 11 pagine – che il procuratore aggiunto Francesco Caleca e il sostituto Michele Martorelli avevano depositato il 3 dicembre,e all’inizio dell’udienza di ieri hanno insistito nel cambio immediato. Richiesta rimandata al mittente nell’eccezione presentata dal professor Tommaso Guerini (per l’ex fondatore e presidente del Cda Marco Astorri. Dieci in tutto gli imputati), seguita poi da altri colleghi. Il quale, sentenze alle mano, ha rilevato l’impossibilità del passaggio in questa fase processuale, prima ancora cioè della decisione del gup sulle parti civili, che numericamente sono salite a quota un migliaio di richieste. Dopo la camera di consiglio il giudice ha accolto l’eccezione dando poi la parola alle altre difese per discutere proprio sull’ammissione delle costituzioni, ma sul capo d’imputazione originario. Rimandando le nuove accuse a cose fatte. «TAGLIARE» Ed ecco la seconda novità di giornata, con la richiesta degli imputati di ridurre ampiamente le parti del processo: da 300 fino alle 800 in meno. Tra esse è stata chiesta l’esclusione di Adusbef, Assoconsum, Codacons e Banca Finnat. Nella lunga lista dei mille in attesa, ci sono numerosi piccoli risparmiatori vittime del fallimento dell’azienda, ma anche nomi noti come l’ex rettore dell’Università di Bologna, Fabio Roversi Monaco, la società Ima di Alberto Vacchi e l’ex presidente de La Perla, Alberto Masotti. La decisione su chi farà parte del processo è stata rinviata al 28 febbraio; nel calendario, inoltre, sono già segnate anche le udienze del 14 marzo e del 21 marzo. Oltre ad Astorri, con accuse a vario titolo, sono imputati il suo vice Guido Cicognani, e Gianfranco Capodaglio, presidente del collegio sindacale. Poi il revisore Pricewaterhouse, Gianni Bendandi, Vittorio Agostini, Pasquale Buonpensiere, Vittorio Folla, Gianni Lorenzoni, Giuseppe Magni, Alberto Rosa.
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- Tags: Bio-on, bioplastica, Risparmiatori