Bimbi maltrattati, maestra nei guai
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fonte:
- Il quotidiano della Calabria
schiaffi e violenza verbale: «smettila di urlare che ti faccio il muso a sangue»
LAMEZIA TERME – Un altro caso di bimbi maltrattati in una scuola. Almeno questo sarebbe emerso dalle indagini dei carabinieri. Dopo il caso di fine marzo in una scuola materna di Lamezia Terme, questa volta è una maestra della scuola primaria di Falerna (R.A. di 56 anni) ad essere finita prima nel mirino e ora agli arresti domiciliari per aver maltrattato alcuni alunni di 5 e 7 anni. Anche in questo caso tutto è partito dalle denunce dei genitori dei piccoli. E dalla visione e dall’ ascolto dei filmati captati dai carabinieri, sarebbe emerso l’ abituale atteggiamento della docente – secondo le accuse – che era solita utilizzare un sistema di correzione delle condotte dei piccoli alunni caratterizzato da espressioni di violenza verbale, spesso accompagnate da gesti di violenza fisica. Prima uno schiaffo, poi un secondo … “smettila di urlare che ti faccio il muso a sangue”. E ancora: “Porco … maiale …sono stanca, dovete stare divisi, ognuno nel suo recinto …” Tutto è venuto a galla dopo che i genitori hanno denunciato i comportamenti dell’ inse gnante nei confronti dei piccoli alunni, tutti di età compresa frai 5 e i 7 anni, che frequentano una scuola primaria di Falerna. I rac conti dei bimbi hanno destato qualche preoccupazione alle mamme e quei papà che, trovando nei racconti dei propri figli un filo comune, si sono rivolti al dirigente scolastico il quale, a sua volta, non ha esitato a contattare i carabinieri per le verifiche del caso. Verifiche che sono iniziate, sotto la direzione della Procura di Lamezia Terme, con l’ installazio ne delle telecamere di videosorveglianza nelle aule in cui insegnava la maestra. Le immagini registrate avrebbero permesso di documentare gravi indizi di colpe volezza nei confronti dell’ inse gnante ritenuta responsabile di maltrattamenti in danno di minori. I militar dell’ Arma hanno registrato numerosi episodi in cui l’ insegnante, oltre ad adottare reiteratamente mezzi di correzione fisica – secondo le accuse – quotidianamente si sarebbe lasciata andare ad espressioni gratuitamente denigratorie nei confronti dei piccoli a lei affidati. Un quadro accusatorio, dunque, che ha portato la Procura della Repubblica a richiedere l’ applicazione della misura degli arresti domici liari. Il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’ Infanzia e l’ Ado lescenza della Regione Calabria, così commenta l’ arresto della maestra: «Sono stato sempre contrario alla trasformazione della aule scolastiche in una sorta di ‘grande fratello’ e per questo ho puntato sulla prevenzione agevolando, insieme all’ Ordine degli Psicologi della Calabria, l’ appli cazione della legge sullo Stress Lavoro Correlato. L’ obiettivo è individuare eventuali disagi di qualche docente legati all’ usura emotiva che il mestiere inevitabilmente cagiona ma, davanti al rei terarsi di episodi di violenza sui bambini, da oggi lavorerò affinché ogni aula di asilo e scuola primaria di primo grado sia dotata di sistemi di videosorveglianza. Viene prima la tutela dei minori e solo dopo il rispetto della privacy». Anche il Codacons sollecieta l’ installazione di sistemi di video sorveglianza in tutte le strutture scolastiche italiane. A chiederlo il Codacons, dopo l’ ennesimo caso di maltrattamenti a danno di bambini che ha portato all’ arre sto di una insegnante nel lamentino . Si stanno moltiplicando i casi di violenza nelle strutture scolastiche portati alla luce solo grazie a telecamere nascoste piazzate dalle forze dell’ ordine – commenta l’ avvocato Claudio Cricenti del Codacons – Per questo ribadiamo la necessità di installare telecamere in tutti gli asili e scuole elementari, per controllare l’ operato del personale scolastico ed evitare abusi e violenze che possono avere conseguenze anche gravi sui minori». «In tal senso chiediamo di accelerare sulla proposta di legge sulla videosorveglianza negli asili approvata in larga maggioranza alla Camera e che risulta bloccata da molti mesi al Senato, legge – conclude – che potrebbe mettere fine a violenze e vessazioni sui minori».
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