Bimba persa dal miniclub: condannata l’ Alpitour
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fonte:
- il Tirreno
CECINA Bambina persa mentre era assegnata agli animatori del miniclub di un villaggio vacanze alla Mazzanta. Dopo quasi 10 anni la Corte di Cassazione dà ragione alla famiglia della piccola e condanna Alpitour (dal cui catalogo era stato scelto il soggiorno) a risarcire il danno. Ne dà notizia il Codacons in un comunicato. I fatti risalgono al 2002 quando una famiglia di Milano in vacanza in un villaggio alla Mazzanta affida la propria figlia di 4 anni agli addetti del miniclub. Al loro rientro i genitori scoprono che la bimba non c’ è più. Nessuno sa dove è andata a finire.La ritrovano dopo tre quarti d’ ora ad un chilometro di distanza. Si era allontanata senza che nessuno si fosse accorto di nulla. Tornata a Milano la coppia avvia una battaglia legale con Alpitour. Solo che la Corte d’ Appello di Milano rigetta dal cui la domanda di risarcimento, sia perché i genitori non hanno trasmesso reclamo entro 10 giorni dal rientro dalle vacanze, sia perché non è applicabile la normativa sui pacchetti turistici. «La Corte di Cassazione – scrive Codacons – ribaltando le sentenze di primo e secondo grado, ha stabilito che i genitori della bimba hanno diritto al risarcimento del danno per la perdita, seppur momentanea, della loro bambina, in quanto “nell’ ipotesi di acquisto, da un’ agenzia, del pernottamento con mezza pensione in un villaggio turistico, scelto da un catalogo – villaggio presso il quale, previo acquisto di una tessera club, sono fruibili servizi turistici (quali spiaggia attrezzata, miniclub bambini, animazione, piscina, campi da tennis … ecc) – sussistono tutte le condizioni richieste dalla legge (art. 2 del d.lgs n. 111 del 1995) per la configurabilità dell’ acquisto di un pacchetto turistico”.
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