Bilancio tragico sulle montagne italiane
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fonte:
- La Provincia di Sondrio
Bilancio tragico sulle montagne italiane nel primo fine settimana caratterizzato dalla presenza di un`abbondante coltre nevosa.
Domenica di valanghe: quattro le vittime delle neve Sul monte Maniva, nel Bresciano
travolto un gruppo di motoslitte: tre morti
Uomo ucciso mentre scia fuori pista a Marilleva BRESCIA
Un tragico week end di valanghe.
Dopo i due ragazzi di Livigno morti sabato pomeriggio sotto una slavina in Val Federia, ieri altri quattro vittime della neve. Uno sciatore è rimasto sotto una valanga mentre stava sciando fuori pista a Marilleva. La tragedia più grave però nel bresciano: una slavina si è staccata nel pomeriggio sopra il passo del Maniva, in località Dosso dei Galli, a più di duemila metri di altezza. La neve ha travolto 11 persone su dieci motoslitte: tre sono morte, sette si sono salvate. L`ultima, che risultava dispersa, è stata trovata viva intorno alle 21: è in condizioni molto gravi, ed è stata ricoverata in rianimazione. Le vittime sono tutte di Bagolino, un comune dell`alta Valsabbia: Andrea Brizzolari, Paolo Zanetti e Fausto Plodari. Il ferito, ricoverato in ospedale in gravissime condizioni, è Fausto Giusteri di Lumezzane (Brescia). Un bilancio tragico, che si è progressivamente aggravato dopo le prime notizie arrivate intorno alle 17. La slavina avrebbe travolto il gruppo di escusionisti poco dopo le 16,30 mentre erano fermi per una sosta. “La neve ieri era “bagnata“ e questo può averla appesantita provocando la valanga. Però chi va in motoslitta in quella zona è gente esperta, bisogna capire che percorsi sono stati fatti e se il rumore degli apparecchi può avere fatto staccare un blocco“. Ƞquesto il parere di Roberto Zubani, gestore dello chalet degli impianti che si trova a 1.600 metr. “Era una giornata bellissima, tutto era in ordine e nulla poteva far presagire questa disgrazia. Tutto era tranquillo e la valanga è stata del tutto inaspettata“. Le ricerche sono proseguite fino a tarda serata, con l`uso di cellule fotoelettriche per illuminare la zona dei soccorsi, ampia ma abbastanza circoscritta, ha spiegato il tenente colonnello dei carabinieri di Brescia Mauro Valentini. “Una delle difficoltà è che la zona è piuttosto isolata ed accessibile solo dalla Val Trompia, quindi i soccorsi sono potuti giungere solo da quella direzione“. Le persone recuperate in vita sono in condizioni buone, sono tutte in grado di parlare e ricordano perfettamente quello che è successo. La loro testimonianza è stata fondamentale per dirigere i soccorsi. Stava invece sciando fuori pista a Marilleva con un amico, Angelo Sverzellati, 57 anni di Piacenza, travolto da una valanga. Stando ai primi accertamenti, l`uomo avrebbe lasciato la pista del Doss della Pesa per lanciarsi con gli sci fuori dal percorso battuto, nella neve incontaminata. Una massa nevosa lo ha travolto, schiacciandolo contro un albero. Inutili i soccorsi dei medici portati sul posto con l`elicottero di Trentino Emergenza. Un`altra valanga ha travolto una ragazza in Val Senales, in Alto Adige. La ragazza se l`è cavata con un forte choc, per cui è stata portata in elicottero all`ospedale di Merano. Altre valanghe sono cadute in Val dei Mocheni, vicino a Trento. A fronte di questo bollettino di guerra, il Codacons chiede l`obbligatorietà di indossare l`Arva (apparecchio di ricerca in valanga), lo strumento che facilita il ritrovamento dello sciatore travolto da una valanga, pena sanzioni per chi la viola, per chi decide di fare escursioni sci-alpinistiche
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