Benzinai, oggi serrata Eni-Agip, gli altri il 27 e 28
ROMA Serrata, dei benzinai all’ arrivo della manovra in Parlamento. Iniziano oggi le proteste dei gestori a marchio Eni-Agip con la chiusura dalle 13 di oggi luglio fino alle 7 di domani. Seguiranno gli altri, con i distributori fermi il 27 e il 28. La mobilitazione, organizzata da Faib Confesercenti e Fegica Cisl, contesta la riforma della distribuzione della benzina inserita nel decreto legge. L’ obiettivo è stralciare il provvedimento «senza pregiudizio alcuno per i conti pubblici», per i promotori, e accelerare l’ iter della legge di iniziativa popolare «Libera la benzina!». Le due riforme concorrenti tentano di mettere un freno ai prezzi dei carburanti. Nella media nazionale, la benzina è a 1,63 euro al litro e a Sud tocca 1,67. Il gasolio ha superato 1,5 euro al litro secondo Quotidiano energia. I benzinai Eni-Agip, che danno il via alle proteste, contestano «una politica commerciale aziendale che impone prezzi di vendita dei carburanti molto alti», si legge in una nota. I gestori che li seguono chiedono la rimozione del vincolo di fornitura in esclusiva e la creazione di un mercato all’ ingrosso. Per i sostenitori di «Libera la benzina!», tra cui le associazioni dei consumatori, 100 parlamentari e quasi 600mila cittadini, questo consentirebbe prezzi più bassi di circa 6 centesimi al litro: un risparmio di 415 euro l’ anno a famiglia. «Lo sciopero non farà che colpire cittadini e consumatori e non si giustifica nel momento in cui abbiamo adottato un provvedimento in linea con gli accordi fatti con la categoria», afferma Stefano Saglia sottosegretario dello Sviluppo. La manovra introduce una liberalizzazione dei contratti, un’ estensione del self service e la possibilità di vendere prodotti no-oil come cibo e giornali. «La riforma del governo è la migliore possibile», per Franco Ferrari Aggradi presidente di Assopetroli. Approvano la riforma organizzazioni del settore come Figisc/Confcommercio e Anisa. E c’ è il sostegno di Mr Prezzi, Roberto Sambuco che la definisce «una prima risposta concreta alla rincorsa dei prezzi che c’ è nel settore» e giudica la serrata «innanzitutto contro i cittadini, contro le possibilità di scelta e il potere di acquisto delle famiglie». Il Codacons stima i ricari in 10 euro a pieno rispetto al 2010 e Federconsumatori e Adusbef parlano di +24% rispetto al 2009. La Cgia di Mestre, ha analizzato gli aumenti del gasolio da marzo 2009, sulle tratte autostradali Milano Roma; Torino-Venezia; Bologna-Reggio Calabria. Per il pieno, di un Tir con serbatoio da 500 litri, si pagano 724,6 euro rispetto ai 511 di due anni fa, + 41,7%.
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