29 Ottobre 2009

BENZINA:A MASSIMI DA UN ANNO;+4,3 EURO PIENO IN UN MESE/ANSA

 
 
CONSUMATORI ALL’ATTACCO; ORMAI E’ PRESA IN GIRO, SERVE ESORCISMO

          
            (ANSA) – ROMA, 29 OTT – La benzina rompe quota 1,33, tornando
a valori non più toccati da un anno, e monta nuovamente la
rabbia dei consumatori. Se nei giorni scorsi c’era chi è
arrivato a chiedere la testa del ministro dello Sviluppo
Economico, Claudio Scajola, oggi il Codacons si arrischia a
invocare "l’aiuto della Chiesa affinché intervenga con un
esorcismo per liberare i listini della benzina dal ‘male’" dei
continui rincari.
   Oggi è arrivato il nuovo aumento targato Shell, che si
conferma il marchio più ‘caro’ sul mercato: un rialzo di 0,5
centesimi che ha portato la verde a 1,334 euro. Il gasolio più
caro è ancora quello di Shell, a 1,174 euro, mentre i prodotti
Agip si attestano rispettivamente a 1,323 e 1,169 euro al litro.
Gli 1,334 euro al litro di Shell rappresentano il valore più
alto raggiunto da oltre un anno, quando nella settimana dal 6 al
13 ottobre 2008 la benzina era salita fino a 1,352 euro, per poi
scendere a 1,293 in quella successiva e imboccare una parabola
discendente che si sarebbe fermata solo agli inizi di gennaio,
quando la verde e il gasolio viaggiavano solo qualche centesimo
sopra la soglia di un euro.
   Anche se è previsto un rallentamento della corsa nei
prossimi giorni, complice una frenata delle quotazioni del
greggio che trascinano con sé anche i prezzi internazionali dei
carburanti, le associazioni dei consumatori tornano all’attacco.
   "Gli aumenti registrati in queste ore nei listini dei
carburanti portano un pieno di benzina a costare 4,3 euro in
più rispetto ad appena un mese fa, e 4 euro in più per un
pieno di gasolio", sottolinea il Codacons, prima di scegliere
la strada dell’ironia e invocare un esorcismo per fermare i
rialzi.
   Federconsumatori e Adusbef insistono invece sul tema del
differenziale fra andamento del greggio e quello dei carburanti:
"il petrolio scende ma la benzina continua a salire. E’ caduta
ogni logica, si tratta di una vera e propria presa in giro",
dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, chiedendo "un
immediato intervento da parte di chi è preposto al controllo
dei costi e dei prezzi dell’intera filiera".
   Sulle barricate anche l’Adoc, con il presidente Carlo Pileri
che parla di "un danno enorme agli automobilisti che ogni anno
spendono oltre 2.500 euro solo per i carburanti. E’ necessario e
urgente un taglio di 10 centesimi sia delle tasse che del prezzo
del prodotto industriale". Una sforbiciata di 20 centesimi,
spiega Pileri, equivarrebbe ad un risparmio di 360 euro l’anno
per chi ha un auto a benzina e di 180 euro per un diesel.
(ANSA).

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