Benzina, è scontro sulla stangata
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fonte:
- Italia Oggi
Gli esercenti si difendono. Ma il governo prepara la riforma Vacanze pasquali segnate dalla maxi-stangata dell’ aumento dei prezzi della benzina e dalle polemiche scatenate per i rincari, che si succedono ormai da due settimane. Anche se i listini sono fermi, il livello dei prezzi è alle stelle tra 1,4080 e 1,4220 euro al litro, mentre il gasolio oscilla tra 1,2340 e 1,2490. I petrolieri respingono al mittente le critiche: nessuna speculazione per le vacanze pasquali, ma prezzi fermi da 15 giorni e in linea con le quotazioni internazionali. Dunque, critiche «infondate». Ma i consumatori contrattaccano: il Codacons ha presentato un esposto, chiedendo alle procure e all’ Antitrust l’ invio della Guardia di finanza per il sequestro degli impianti. Il governo, che sta lavorando a una riforma da discutere con le regioni, ha annunciato che il provvedimento sarà strutturale per rendere la rete italiana più moderna. Come di consueto, dunque, anche in occasione delle partenze pasquali, tra petrolieri e consumatori esplode lo scontro. Per l’ Up (Unione petrolifera) si tratta di polemiche sollevate «per un facile consenso della pubblica opinione soprattutto nell’ imminenza di periodi festivi», mentre i prezzi sono in linea con gli andamenti dei prodotti internazionali. La Federazione autonoma italiana benzinai (Faib-Confesercenti) rinnova l’ invito alle associazioni dei consumatori a evitare «allarmismi ingiustificati nell’ opinione pubblica, che potrebbero avere effetti deleteri sull’ andamento dei consumi e dell’ economia già oggi in forte contrazione». Per Luca Squeri, presidente di Figisc-Confcommercio, «le associazioni dei consumatori che denunciano un aumento di 10 centesimi dei prezzi dei carburanti rispetto a gennaio fanno male i calcoli, scatenando uno scandalo inesistente». I consumatori, tuttavia, contrattaccano: il Codacons ha presentato un esposto a tutte le 104 procure della repubblica d’ Italia e all’ Antitrust, ipotizzando il reato di aggiotaggio e chiedendo il sequestro di quegli impianti che hanno praticato ritocchi dei prezzi negli ultimi giorni. «I rincari registrati nelle ultime settimane», afferma l’ associazione, «sono eccessivi e hanno portato i listini a livelli preoccupanti, a tutto danno di milioni di automobilisti che in queste ore si stanno mettendo in viaggio, e che dovranno sborsare mediamente 10 euro in più per un pieno rispetto a un anno fa». Intanto il governo, come ha spiegato il sottosegretario allo sviluppo economico, Stefano Saglia, sta lavorando a una riforma strutturale per modernizzare il sistema di distribuzione italiano, eccessivamente frammentato con circa 24 mila distributori, e che sarà pronta in primavera. Tra i punti salienti del provvedimento, l’ aggiornamento dei prezzi della benzina settimanale e non più giornaliero come accade tutt’ ora, per dare al consumatore la possibilità di capire che importo effettivamente sta pagando confrontandolo con la settimana precedente. Ancora, l’ aumento dei distributori automatici, la chiusura di un numero elevato di impianti attraverso incentivi del governo, la possibilità di vendere prodotti non oil, di aumentare il numero di pompe bianche e quelle senza marchio.
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