2 Ottobre 2001

Benzina rossa, è battaglia sullo sconto

Benzina rossa, è battaglia sullo sconto
I gestori applicheranno gradualmente la riduzione di 85 lire al litro decisa dal governo per smaltire le scorte. I consumatori si scagliano contro i benzinai: “Vogliono guadagnare sulla riduzione del prezzo“



ROMA – I benzinai non mollano: la riduzione di 85 lire al litro dei carburanti, conseguente alla unificazione delle accise della benzina con e senza piombo, sarà applicata solo nei prossimi giorni, quando i gestori dei punti vendita carburanti avranno esaurito le scorte della super pagata con la vecchia accisa. A dichiararlo è il segretario nazionale della Faib/Aisa
Confesercenti Pietro Rosa Gastaldo, il quale informa che lo sconto riguarda il prezzo della super e del benzinone? che sarà utilizzato sino al 31 dicembre per pulire dalle scorie di piombo le cisterne e gli erogatori della benzina super.


I consumatori rispondono scagliandosi contro i gestori. ?Se entriamo nel merito delle scorte allora dovrebbe valere anche nel caso degli aumenti e invece non è così – dice Rosario Trefiletti di Federconsumatori – in più i calcoli sulla scorte non sono mai stati fatti. Qui mi pare che si voglia guadagnare su un`operazione di riduzione del prezzo?.


Rincara la dose l?Adusbef: ?E` un atteggiamento singolare che non vogliano applicare un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – dice il presidente dell?associazione di consumatori, Elio Lannutti – mentre questi signori sono prontissimi ad apportare gli aumenti. E` ingiustificato il loro comportamento e non può essere tollerato. Parlano di mercato solo quando fa comodo a loro, mentre il mercato è fondato su domanda e offerta. Questa `deregulation` del governo i benzinai la stanno prendendo alla lettera, facendo quello che gli pare. Non è possibile vessare in questo modo il consumatore?.


Per il Codacons la rivoluzione della rossa, con tutti gli effetti collaterali che comporta, ha un costo che non può essere scaricato solo sull?utente: ?La diminuzione del costo è in ragione di un prodotto che andrà ad esaurimento proprio per le sue caratteristiche di inquinamento ambientale ma il quantitativo delle scorte è stata una scelta di natura aziendale – spiega Italo Mannucci, capo dell`ufficio legale del Codacons – ora è giusto che il costo ambientale sia diviso tra i consumatori acquistando delle scorte in eccesso e dalle compagnie rinunciando al mancato introito delle 85 lire?.

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