8 Marzo 2011

Benzina mai così cara Conto da 1.200 euro

Benzina mai così cara Conto da 1.200 euro
 

MILANO E ra lì a un soffio, dopo i continui rialzi delle ultime settimane. E il record storico della benzina in Italia è stato effettivamente raggiunto. Ieri, con la verde, nei distributori Esso: 1,568 euro al litro. Superato così il primato registrato il 15 luglio del 2008, quando alla pompa la verde si comprava a 1,560 euro al litro. Si tratta naturalmente del primato storico per il prezzo consigliato sull’ intero territorio nazionale, visto che la verde già supera gli 1,6 euro in alcune aree del Paese, prevalentemente al Sud, a causa delle addizionali regionali. A infiammare i listini dei carburanti è l’ andamento del barile di petrolio, in ascesa costante dall’ avvio dei disordini nei Paesi che affacciano sul Mediterraneo. Ieri il greggio americano ha superato i 106 dollari, mentre il Brent ha oltrepassato i 118 dollari. E così i principali marchi attivi sulla rete di distribuzione italiana hanno ancora rivisto al rialzo i prezzi. Le associazioni di consumatori, cogliendo l’ assist del record, hanno immediatamente messo mano alle calcolatrici. Quelle riunite nella sigla Casper stimano che l’ aumento dei carburanti, unitamente al prezzo della benzina, ricadrà sulle famiglie italiane con una stangata da 1.200 euro su base annua: 915 euro solo per gli effetti inflattivi, 300 addebitabili al caro- benzina. Adusbef e Federconsumatori sottolineano invece che «rispetto alla quotazione del petrolio e all’ attuale livello di cambio vi sono oltre 6 centesimi di troppo sul costo dei carburanti». Per arginare le pesanti ricadute della crisi petrolifera sulle famiglie le due associazioni ritengono quindi indispensabile dare applicazione alla cosiddetta «accisa mobile», disporre l’ immediata entrata in vigore delle misure definite nell’ accordo con la filiera petrolifera (a partire dalla Commissione di controllo sulla doppia velocità) e utilizzare l’ elenco gratuito delle pompe bianche esistenti presente sul sito Federconsumatori, per risparmiare così circa 4 euro a pieno. Anche l’ opposizione chiama in causa il governo: «E’ inaccettabile – ha dichiarato ieri il leader del Pd, Pierluigi Bersani – che non intervenga sugli aumenti dei carburanti. Il ministro Tremonti riduca le accise applicando la norma del governo Prodi». E’ vero – ammette intanto l’ Unione petrolifera – che in termini nominali i prezzi dei carburanti sono tornati sui livelli del 2008 anche se i prezzi del greggio e dei prodotti raffinati risultano inferiori. Ma solo per il deprezzamento dell’ euro rispetto al dollaro, precisa l’ Up, che nel 2008 era intorno a 1,59 rispetto agli 1,39 odierni (-12,6%). Tale debolezza dell’ euro, ricordano i petrolieri, pesa sui prezzi odierni per 6,7 centesimi euro/litro in più rispetto ai picchi di luglio 2008 e pertanto il confronto con allora non può prescindere da questa considerazione. Allarmata infine anche la Coldiretti. Il prezzo del gasolio destinato all’ attività agricola provoca un aggravio di costi stimabile in 200 milioni di euro annui.

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