Benzina: Guerra sui prezzi
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fonte:
- Gazzetta del Sud
Guerra sui prezzi
ROMA ? I prezzi della benzina sono scesi. ma non abbastanza rispetto all`apprezzamento dell`euro sul dollaro. I consumatori, da settimane impegnati a contestare i mancati risparmi per gli automobilisti italiani, tornano così in campo promuovendo una sorta di boicottaggio dei pieni per l`esodo estivo e chiedendo la restituzione di 1,5 miliardi di euro che – affermano – i petrolieri avrebbero incamerato in un anno non trasferendo al consumo i benefici del super-euro. Ed è battaglia. A colpi di cifre e accuse. L`Intesa (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) assegna al presidente dei petrolieri Pasquale De Vita «il premio Viso di Bronzo, per le dichiarazioni rese alla stampa nelle quali si attribuivano i mancati ribassi all`aumento delle imposte». E, le compagnie petrolifere non tardano a replicare e, accusando le associazioni degli utenti di essere solo alla ricerca «di facile popolarita», parlano di «marchiani errori», definiscono «gravissime le iniziative» paventate e ricordano che il cambio incide solo su una parte del prezzo finale dei carburanti. Intanto, dagli ultimi dati del ministero delle AttivitĂ Produttive arriva una nuova conferma sul caro-pieno italiano: la penisola è infatti al terzo posto della classifica di eurolandia per quanto riguarda i prezzi della benzina verde ed è prima assoluta per quelli del gasolio. Dopo che, nei giorni scorsi, i consumatori del Codacons, dell`Adusbef e dell`Adoc hanno denunciato per aggiotaggio i petrolieri, presentando 103 esposti ad altrettante Procure, l`Intesa degli Utenti ieri ha invitato gli automobilisti a non fare benzina nelle stazioni di servizio Api e Tamoil e non fare il pieno di gasolio in quelle Fina (i marchi che «ben rappresentano» il caro carburante praticando prezzi piĂą alti della media). Un invito cioè al boicottaggio a cui gli utenti hanno associato la richiesta di un risarcimento che, sulla base dei conteggi fatti sui prezzi del petrolio, della benzina e sul rapporto euro-dollaro in questi mesi, si attesta a 1,549 miliardi di euro «indebitamente sottratti in un anno» agli automobilisti a cui andrebbero -scrivono – restituiti. Ma i petrolieri ripropongono la loro difesa e, cifre alla mano, ribattono: «pretendono che il prezzo al consumo della benzina scenda del 16%, ossia di quanto è sceso il valore del dollaro rispetto all`euro, fingendo di ignorare che tale prezzo è composto per l`80% da tasse, dai costi di trasporto, dal margine del gestore, oneri finanziari, manutenzioni eccetera. Tutti elementi che – dicono – essendo giĂ espressi in euro ovviamente non sono influenzati dall`andamento del cambio».
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