Benzina e gasolio, un altro balzo I consumatori: “Non c’ è pudore”
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fonte:
- La Stampa
Raffica di rialzi per i prezzi dei carburanti dopo che l’ Eni (l’ altroieri) ha aumentato la benzina di 1 centesimo (alla media nazionale a 1,573 euro/ litro) e il gasolio auto di 2 (media nazionale a 1,454 euro/litro). Secondo la rilevazione della Staffetta Quotidiana, ieri la Ip ha rincarato di 0,7 centesimi la verde (a 1,572 euro/litro) e di 1 centesimo il carburante diesel (1,453 euro), Shell ha imposto 1 centesimo in più su entrambi i prodotti (benzina a 1,578 euro e gasolio a 1,441 euro), Tamoil +0,4 centesimi sulla verde (1,573 euro) e +1 centesimo sul diesel (1,454 euro) e uguali variazioni per TotalErg (con benzina a 1,572 euro e gasolio a 1,453 euro). Durissimi i commenti delle associazioni di consumatori. «L’ Italia ha la benzina più cara d’ Europa» dice il Codacons, secondo cui da parte dei petrolieri «non c’ è più il comune senso del pudore». L’ associazione invita polemicamente Pasquale De Vita, che presiede l’ Unione petrolifera, a un quiz: «Trovi un Paese europeo in cui la benzina costa, come in Italia, 1,571 al litro e il diesel 1,447 euro. La realtà è che la differenza con la media Ue è di almeno 6 centesimi di euro al litro». Adusbef e Federconsumatori calcolano che gli automobilisti rispetto allo scorso anno hanno subìto per i carburanti «un aumento di 410 euro, tra costi diretti e indiretti», perché tutte le merci che viaggiano su ruota rincarano in successione. I nuovi aumenti della benzina e del gasolio sono «del tutto ingiustificati», visto che nelle settimane scorse il prezzo del barile di petrolio è regredito dai massimi, e adesso «è improrogabile un intervento per calmierare i prezzi dei carburanti, con il blocco settimanale degli aumenti, l’ eliminazione della cifra dei millesimi e la piena e completa liberalizzazione della rete dei distributori». Ieri il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, intervenendo all’ Assemblea dell’ Unione petrolifera ha detto di avere «elaborato un nuovo testo della riforma per la rete carburanti e per tutta la sua filiera». Ma secondo il presidente dell’ Up, Pasquale De Vita, il problema è meno urgente di come sembra, perché in Italia «ci sono già 8 mila impianti che praticano prezzi dei carburanti in linea con il mercato europeo, o addirittura inferiori se ci si fa il pieno da soli, abitudine che va diffusa di più». L’ Unione petrolifera avverte anche che quest’ anno il conto che pagherà l’ Italia per il fabbisogno energetico potrebbe toccare un nuovo record storico a i 63 miliardi di euro, e la bolletta petrolifera sarà di 28,5.
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