Benzina, corsa senza freni. Tocca 1,75 euro al litro
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fonte:
- Gazzetta di Parma
È una corsa senza freni quella della benzina. I prezzi sono saliti ancora anche ieri, in un susseguirsi di rincari che ha portato i listini a 1,75 euro e che potrebbe non esaurirsi. A muoversi è stata infatti, tra gli altri, anche l’Eni, market leader seguito a breve anche dagli altri marchi.
Il cane a sei zampe ha apportato un ritocco di 0,3 cent al euro litro sulla benzina, arrivando a 1,744 euro, e 0,7 sul diesel a 1,702 euro. Ip ha accorciato le distanze salendo di 1,5 cent per la verde (a 1,746) mentre ha ritoccato al ribasso il diesel di 0,2 (a 1,701). Raffica di rincari da 1 centesimo tondo su entrambi i prodotti per Esso, Shell e Q8. Ed è proprio nei distributori di questo marchio che ieri si è arrivati al nuovo massimo storico di 1,75 euro al litro.
Sul territorio, rileva il Quotidiano Energia, i prezzi praticati registrano nuovi aumenti con picchi che vedono la benzina svettare, in alcune aree del Paese dove più alte sono le addizionali regionali, fino a 1,815 euro al litro e il diesel a 1,734 euro.
Come già annunciato anche dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, il governo è al lavoro per inserire la distribuzione carburanti nel pacchetto liberalizzazioni e in proposito sono da tempo in corso contatti informali tra il ministero dello Sviluppo, Palazzo Chigi e gli attori della filiera. Il tentativo è quello di aprire il mercato per far scendere il più possibile i prezzi. Secondo il presidente dell’Unione petrolifera, Pasquale De Vita, «gli aumenti risentono di quanto accade sul mercato internazionale, ma quello che è stato veramente pesante è l’intervento fiscale, su cui non possiamo intervenire». Impostazione rifiutata dal Codacons, che chiede invece di incrementare la concorrenza tra operatori e «annientare il fenomeno speculativo della doppia velocità dei prezzi».
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