Benzina, consumatori all’attacco “Siamo pronti alla class action”
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fonte:
- Gazzetta del Sud
Nuovo "round" tra associazioni di consumatori e petrolieri sui prezzi, troppo alti, della benzina: le prime minacciano di ricorrere al boicottaggio e annunciano di avere allo studio una "class action".
L’Unione petrolifera replica: «L’ottusità di alcune associazioni è senza limiti» innescando un botta e risposta a colpi di comunicato. Il governo intanto per bocca del sottosegretario allo Sviluppo con delega all’energia, Stefano Saglia, annuncia che martedì prossimo si riunirà al ministero il tavolo sui carburanti e così – dice Saglia – «entreremo nel vivo delle misure previste nel protocollo del lavoro, sarà una prima verifica con le Regioni che sono protagoniste della riforma».
Per ridurre il numero di impianti di distribuzione di carburanti «che sono tornati a crescere – dice il presidente dell’Up, Pasquale De Vita – saremmo favorevoli anche a qualche misura cogente».
Sul mercato intanto proseguono i ribassi alla pompa dopo il tonfo dell’euro che ha «amplificato notevolmente gli aumenti dei prezzi internazionali dei prodotti raffinati registrati martedì.
E così ieri, – spiega Staffetta quotidiana – mentre ancora alcune compagnie concludono le manovre di avvicinamento ad Agip operando gli ultimi ribassi, già si rivede il segno più» di Total (all’insù i listini di benzina e gasolio di 0,3 centesimi al litro portando i prezzi rispettivamente a 1,424 euro/litro e 1,279 euro/litro).
La prima stoccata arriva ieri da Adusbef e Federconsumatori, che stanno valutando – informano – se ricorrere ad una forma di boicottaggio. Considerando che il petrolio è calato del 13% rispetto all’inizio del mese e tenendo conto dell’andamento del cambio euro-dollaro, secondo i calcoli dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, il prezzo della benzina dovrebbe diminuire di circa 7-8 centesimi al litro rispetto ai livelli attuali, portandosi ben al di sotto della soglia di 1,40 euro al litro.
Replica l’Up: «L’ottusità di alcune associazioni di consumatori è ormai senza limiti, impermeabile a qualsiasi evidenza numerica. Come si fa a continuare a sostenere che ad un calo del 10% del prezzo del greggio debba corrispondere un’analoga riduzione dei prezzi alla pompa quando circa il 60% è rappresentato da tasse?». Controreplica di Federconsumatori che rincara la dose: «Respingiamo al mittente le ingiurie e le calunnie, che non ci sfiorano minimamente. Se l’Unione Petrolifera, in maniera così volgare, fa attacchi di questa natura significa che abbiamo colpito nel segno».
Infine il Codacons annuncia di aver avviato «le pratiche per studiare una class action contro i petrolieri, relativa al prezzo dei carburanti».
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