BENZINA, CODACONS: SPECULAZIONE EVIDENTE QUANDO SCENDONO QUOTAZIONI PETROLIO E PLATTS E PREZZO ALLA POMPA SALE
SERVE DEFINIRE TETTO MASSIMO A RICARICHI NELLA FILIERA ED ESTENDERE A CARBURANTI LEGGE SU PREZZO ANOMALO
La speculazione sui prezzi dei carburanti è evidente quando le quotazioni del petrolio e del Platts scendono e il prezzo di benzina e gasolio, immotivatamente, sale alla pompa. Lo afferma il Codacons, che attacca duramente le affermazioni rese oggi dai benzinai nelle audizioni alla Camera.
Che in concomitanza del rialzo delle accise dello scorso 1 gennaio si siano verificate speculazioni è un dato di fatto – spiega il Codacons – A dirlo sono i numeri ufficiali: le quotazioni Platts del gasolio sono passate dai 738,76 euro a tonnellata del 30 dicembre 2022 ai 699,18 euro del 10 gennaio; stesso trend per la benzina, che è scesa da 582,39 euro del 30 dicembre ai 552,19 euro del 10 gennaio. In tale periodo, e al netto dell’aumento delle accise, i prezzi alla pompa inspiegabilmente non sono diminuiti come ci si aspetterebbe in un mercato sano, con conseguente maggiore esborso a carico degli automobilisti.
“Come abbiamo sempre detto fin dall’inizio, la speculazione si nasconde non alla pompa, ma nei vari passaggi della filiera dall’estrazione del petrolio alla vendita dei carburanti presso i distributori – afferma il presidente Carlo Rienzi – Per questo chiediamo maggiore trasparenza sui prezzi, attraverso la determinazione del massimo di ricarico delle commissioni di intermediazione in tutti i passaggi della filiera dal produttore alla raffinazione alla vendita. Tale risultato è raggiungibile mediante l’estensione dell’ambito di applicazione della legge 231 del 2005 che vieta gli aumenti eccessivi dei prezzi al dettaglio nel settore agroalimentare al settore dei carburanti, definendo quale sia il prezzo anomalo, ossia quella alterazione dei listini che dia il potere di intervento a Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate. Basterebbe definire una percentuale massima di ricarico tra un passaggio e l’altro della filiera, oltre la quale si cadrebbe nel prezzo anomalo e, quindi, in un illecito sanzionabile, per fermare le speculazioni e contenere la crescita dei listini” – conclude Rienzi.
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