BENZINA: ANCORA RIALZI; UP,BASTA ACCUSE,PREZZI MEDIA UE/ANSA
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fonte:
- Ansa
(ANSA) – ROMA, 10 GIU – Prezzi della benzina ancora in rialzo
e petrolieri che giocano d’anticipo muovendo all’attacco dei
consumatori. Il tema carburanti domina l’assemblea dell’Unione
petrolifera, da cui però arriva anche un nuovo allarme sulla
crisi della raffinazione, che ha archiviato il 2009 come l’anno
peggiore dell’ultimo ventennio.
Nel giorno in cui tutti i marchi attivi sulla rete italiana
portano i listini della benzina ben al di sopra di quota 1,4
euro al litro (con il massimo di 1,414 della Shell), i
petrolieri riuniti nell’appuntamento annuale cercano una nuova
immagine, affidandosi anche ai consigli del presidente del
Censis Giuseppe De Rita, e scaricano sulle associazioni dei
consumatori la responsabilità della disinformazione sui prezzi:
basta "teoremi accusatori, accuse di collusione o anche
peggio", ha detto il presidente Pasquale De Vita, ricordando
che "in 5.000-6.000 impianti", dove vengono offerti sconti di
5-6 centesimi al litro, già "paghiamo il carburante anche meno
della media europea". Informazioni che, evidentemente, non
circolano a sufficienza, visto che "alcune associazioni di
consumatori sono addirittura arrivate ad auspicare le ‘manette
per i petrolieri’. Forse si è andati un po’ oltre".
Adusbef e Federconsumatori, tuttavia, respingono le critiche
al mittente, e ribadiscono che "a causa dell’attuale
sovrapprezzo praticato sui carburanti di 7-8 centesimi al litro,
gli automobilisti sono costretti a sborsare ben 176 euro annui
in più". Cifra che, secondo il Codacons, sale 500 euro tra
costi diretti e indiretti.
Se si vuole pagare meno, dice comunque De Vita, basta cercare
il distributore giusto, ma è anche necessario abbandonare quel
"paradosso" tutto italiano per cui si vuole spendere poco,
avere l’impianto sotto casa e non sporcarsi le mani con
l’erogatore: "All’estero – ha rilevato De Vita – le signore in
pelliccia e tacco 12 scendono dall’auto e fanno benzina da sole:
da noi i ragazzotti che escono dalla palestra aspettano di
essere serviti".
Se le abitudini sono dure a morire, soluzioni si spera
possano arrivare alla riforma della rete distributiva, alla
quale l’intera filiera lavora da tempo: tuttavia, ha avvertito
il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, "se
non verrà condivisa passo per passo dalle Regioni non si potrà
fare". Tra le misure previste Saglia ha ricordato il prezzo
settimanale, l’aggiunta dell’attività non-oil, l’aumento
all’80% degli impianti self-service, per annullare nel giro tre
anni lo stacco con il prezzo europeo.
Ma quello della benzina non è il solo terreno sul quale
lavorare. De Vita è infatti tornato sull’allarme raffinazione,
sottolineando che il settore lo scorso anno ha visto scendere i
"tassi di lavorazione degli impianti all’80% a causa del crollo
dei consumi e di una nuova concorrenza". Si tratta di "un nodo
importante da affrontare e risolvere", anche perché per un
Paese povero di materie prime come l’Italia non è il caso di
disperdere le risorse: la fattura energetica, che nel 2009 è
scesa del 30%, nel 2010 volerà a 49-51 miliardi. (ANSA).
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