23 Maggio 2001

Benzina, altri aumenti

Benzina, altri aumenti
Prodi: niente allarmi

ROMA – Vola ancora il prezzo della benzina. Da ieri sono operativi nuovi aumenti dei carburanti, mentre prosegue la dèbacle dell`euro, sceso nuovi minimi sul dollaro: uno scenario che apre la porta a ulteriori ritocchi dei listini da parte delle compagine petrolifere.
L`AgipIp ha aumentato di 15 lire al litro il prezzo delle benzine (la “rossa“ costa così 2.275 e la verde 2.190) e di 5 lire quello del gasolio che sale a 1.715 lire. Anche la Esso ha deciso di rivedere i prezzi del gasolio di 10 lire che arriva a 1.725 lire al litro mentre l`Api ha deciso di aumentare di 5 lire al litro il prezzo della benzina super, verde e del gasolio; da oggi la super passa a 2.290 lire, la verde a 2.205 lire e il gasolio a 1.720 lire. Il petrolio, nel frattempo, resta a livelli da brivido: sia il Brent europeo che il Wti americano, dondolano pericolosamente intorno ai 30 dollari al barile, mentre dall`Opec, non arriva alcun segno che faccia presupporre un possibile incremento della produzione – oggi quasi al limite – a partire dal luglio prossimo. Questo surriscaldamento dell`oro nero però, non preoccupa Bruxelles: «Non è niente di allarmante in questo momento – ha detto il presidente della Commissione Ue Romano Prodi – anche se non è certamente gradevole. E comunque – ha spiegato Prodi – non ci si aspettano ulteriori esplosioni dei prezzi». Il tema degli aumenti della benzina però è salito ai primi posti dell`agenda del nuovo governo. Secondo l`economista Renato Brunetta – probabile esponente di primo piano del governo Berlusconi – il nodo dei prezzi va affrontato a livello europeo: «Penso che il prossimo governo – ha detto Brunetta – dovrà risolvere di concerto con l`Europa il problema della fiscalità che pesa sui carburanti. Ed è bene chiarire che il prezzo non è determinato soltanto dagli aumenti del petrolio ma è legato ad un “cuneo fiscale“ che colpisce un po` tutto il nostro continente. Accanto a questo – secondo Brunetta – bisognerà risolvere il nodo della rete di distribuzione che influisce, anche se in maniera minore, sul costo finale. In ogni caso deve essere l`Europa nel suo insieme a decidere un nuovo equilibrio del peso fiscale, non solo il nostro paese. Tra pochi mesi – conclude – avremo l`euro nelle nostre tasche e si farà presto a vedere la differenza sul prezzo della benzina in Italia rispetto alla Francia». Ieri infine, il Codacons ha inviato un esposto all`Antitrust sull`aumento spropositato dei prezzi della benzina.

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