29 Aprile 2010

Benzina, altolà su accise e prezzo

L a benzina tiene banco. Con altri rincari, continue polemiche e un nuovo confronto sull’opportunità del «prezzo settimanale ». Come dire, un passo avanti e due indietro. Ieri un po’ tutte le compagnie si sono adeguate all’A- gip, così la benzina – secondo le rilevazioni della Staffetta quotidiana – ha «sfondato» la soglia di 1,43 euro al litro. Le associazioni dei consumatori denunciano l’ennesima stangata, che peserà sulle famiglie per 20 milioni di euro, secondo il Codacons che ha calcolato l’effetto sui viaggiatori del Primo Maggio. Mentre l’Adiconsum ha chiesto all’Antitrust di aprire un’indagine per un sospetto cartello dei petrolieri a danno dei consumatori: «Contro ogni legge economica, il prezzo dei carburanti alla pompa continua ad aumentare». Pronta la replica dei petrolieri. «È vero – afferma il presidente dell’Unione Petrolifera, Pasquale De Vita – che in questi giorni ci sono stati aumenti, ma è altrettanto vero che essi sono pienamente giustificati dall’andamento dei mercati internazionali, tornati ai massimi dal 2008». E se il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, chiede al governo di «annunciare un taglio delle tasse sulla benzina e di sorvegliare i prezzi perché non ce la contano giusta », il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, non lascia margini di trattative: «Il taglio delle accise non è un percorso possibile». Assicurando però che «dalla settimana prossima potranno cominciare ad andare in attuazione tutti i provvedimenti del protocollo d’intesa fatto con petrolieri e sindacati, che aiuteranno a diminuire lo stacco con l’Europa ». Nel corso di un’audizione alla Commissione Industria al Senato il suo sottosegretario con delega alle materie energetiche, Stefano Saglia, ha precisato che neppure la strada della sterilizzazione dell’Iva sembra per il momento percorribile, perché «il ministero dell’Economia non è disponibile a porre sul tavolo la questione». Saglia però non molla: «continueremo a proporlo». Così a pochi giorni dal protocollo approvato da o- peratori, sindacato e governo, il dibattito continua. Il sottosegretario ha precisato che le misure previste «rappresentano le prime conclusioni del lavoro svolto negli specifici tavoli, ma non esauriscono le esigenze di riforma del settore». Ieri sul fronte protocollo si è aperta la controversia sull’aggiornamento settimanale dei prezzi. Su quella che sembrava una misura adeguata a contenere gli aumenti, sono emerse le prime perplessità e qualche retromarcia. De Vita mette in guardia e chiede di ascoltare con attenzione i rilievi che l’Antitrust avanzerà in settimana: «Potrebbe essere positivo, ma anche trasformarsi in un boomerang. Sarebbe meglio sperimentarlo per un periodo di tre mesi». Anche il Codacons per «motivi differenti» ritiene sia utile «stralciare la proposta sui prezzi settimanali».
In questo ingarbugliato dibattito, si è inserita la rilevazione periodica della Commissione europea: lo «stacco», la differenza tra il prezzo dei carburanti in Italia e la media europea, è sceso a 2,7 centesimi di euro. La dimostrazione che i carburanti negli ultimi giorni sono aumentati molto anche all’estero. Una notizia «positiva», anche se c’è poco da rallegrarsi: in Italia la «verde» resta la più cara. Solo Danimarca e Cipro, possono vantare prezzi più sconvenienti.
La verde oltre 1,43 Il ministro Scajola: non è possibile ridurre le tasse sui carburanti. Nuovi dubbi sui listini settimanali

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