Benzina ai massimi da un anno più 4,3 euro per il pieno in un mese
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fonte:
- la Repubblica
ROMA – Il prezzo dei carburanti vola ai massimi da un anno e riesplode la polemica tra l´Unione petrolifera e le associazioni dei consumatori. Dopo i ritocchi al listino attuati da Agip nei giorni scorsi, ieri è stata la volta di Shell che ha portato l´asticella dei prezzi della verde a quota 1,334. Un ritocco secco che riporta il costo della benzina ai primi di ottobre dell´anno scorso quando la benzina superò quota 1,352, e che secondo i consumatori appesantirà il costo del pieno di 4,3 euro. Secondo le rilevazioni della Staffetta Quotidiana, dopo Agip, sono risaliti i prezzi di Shell, Tamoil e Total. Pesanti anche i rincari registrati per il gasolio Tamoil (oggi a 1,168 euro al litro) e quello della Total (1,167), che iniziano a puntare dritto alla soglia di 1,2 euro al litro. Nel frattempo il prezzo del greggio ha ripreso a correre: ieri, il Wti trattato a New York è tornato oltre gli 80 dollari al barile, mentre il Brent si è collocato a 78 dollari con il cambio euro-dollaro rimasto ancorato a 1,48. Un quadro che secondo le associazioni dei consumatori, stride con l´andamento del petrolio monitorato delle ultime settimane e che non giustifica un´impennata dei prezzi di questo livello: «Ormai siamo di fronte ad una vera e propria presa in giro» dicono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef. «Gli aumenti registrati in queste ore portano un pieno di benzina a costare 4,3 euro in più rispetto ad appena un mese fa, e 4 euro in più per un pieno di gasolio», aggiunge Carlo Rienzi, presidente del Codacons. «Si tratta di maggiori esborsi aberranti se si considera la velocità con cui si sono verificati i rincari dei prezzi nell´ultimo mese. Il Codacons – conclude Rienzi – chiede l´abolizione del calcolo dei millesimi nell´indicazione dei prezzi dei carburanti. Eliminandoli si renderebbe più trasparente la concorrenza e la lettura del prezzo da parte del consumatore sarebbe più immediata e facilitata». Il Pd, tra l´altro, chiede un intervento deciso sulle accise. Immediata la replica dell´Unione petrolifera, che contesta il metodo di calcolo dei consumatori e parla di «dati inattendibili, demagogici e accuse fantasiose». «Nel corso degli ultimi 30 giorni – spiega una nota dell´Up – i prezzi internazionali della benzina rilevati dal Platt´s – il mercato dove vengono trattati i prodotti raffinati – sono aumentati di 5,2 centesimi di euro al litro contro i 4,1 del prezzo interno al netto delle tasse» ovvero il prezzo industriale. In sostanza, questa la difesa dell´Up, i corsi del Platt´s e non quelli del petrolio devono essere analizzati per comprendere i movimenti nei prezzi dei carburanti. Rispetto a luglio, a parità di prezzi al consumo dei carburanti, le quotazioni della benzina «sono oggi superiori di 2-3 centesimi, mentre il costo industriale è rimasto sugli stessi livelli se non in alcuni casi diminuito. Nel solo mese di ottobre, il prezzo della benzina è invece risultato inferiore di oltre 4 centesimi rispetto ad agosto con un risparmio di 2-3 euro per un rifornimento di 50 litri».
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