5 Maggio 2011

Benzina a 1,6 euro nuovo record e dure polemiche

ROMA Le prime avvisaglie si sono viste martedì quando l’ Eni ha ritoccato i prezzi della benzina nei suoi distributori. Ieri è stata la volta di Tamoil che ha deciso un aumento di 0,6 centesimi. E il prezzo medio nazionale, secondo Staffetta quotidiana, ha sfiorato il record di 1,6 euro fermandosi a 1,599. Per il gasolio il prezzo massimo è invece quello di TotalErg che ha superato la soglia di 1,5 euro al litro. Naturalmente, si tratta di medie nazionali e di prezzi consigliati ai gestori che possono muoversi in autonomia a seconda della localizzazione dell’ impianto. Tutto ciò accade dopo una discesa dei prezzi sul Mediterraneo passati a 585 euro per mille litri (-6) nel caso della benzina e a 603 euro (-6) per il gasolio. In Italia, i prezzi regionali rilevati in Piemonte e Veneto, secondo la Staffetta, sono tra i più alti con una media di 1,595 euro al litro sulla benzina e 1,496 euro al litro sul diesel. I carburanti più cari si comprano nella provincia di Bolzano con la verde a 1,632 euro al litro e il gasolio a 1,533 euro al litro. Un discorso a parte vale invece nelle Regioni dove vige l’ addizionale regionale (Abruzzo, Marche, Liguria, Campania, Molise, Calabria e Puglia) e dove la media della benzina risulta più alta. In Puglia addirittura a quota 1,643 euro al litro. Per Adusbef e Federconsumatori si tratta di livelli «inauditi ed insopportabili. A fare le spese di questa situazione sottolineano le due associazioni sono gli automobilisti che, rispetto al 2010, hanno subito per i carburanti un aumento di 410 euro, tra costi diretti e indiretti». Una situazione, sostengono i consumatori, di fronte alla quale il governo stenta ad intervenire. Il Codacons già prevede una «vera e propria stangata sulle vacanze», mentre l’ Adoc denuncia che in Italia il costo della benzina è del 13% superiore alla media europea. Accuse a cui replica l’ Unione petrolifera, secondo la quale «i recenti andamenti dei prezzi dei carburanti sono assolutamente in linea con l’ evoluzione delle quotazioni internazionali». Secondo le compagnie petrolifere, inoltre, ad aggravare la situazione è anche il cambio euro-dollaro sceso a 1,48 contro 1,59 del luglio 2008. «Ciò comporta un aggravio di spesa di circa 4 centesimi di euro al litro», conclude l’ Up. Il Pd ricorda inoltre il recente aumento delle accise varato dal governo per finanziare il Fondo per lo spettacolo. B.C. RIPRODUZIONE RISERVATA.

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this