Benigni placa le polemiche
-
fonte:
- Messaggero Veneto
Ferrara: «Buonista e troppo furbo»
Benigni placa le polemiche
Scende il sipario su Sanremo, ma non sul vero idolo del Festival. Lui, il premio Oscar Roberto Benigni ha divertito, ammaliato e, come ha detto il direttore di Raiuno Agostino Saccà, ha scritto «una pagina indimenticabile della satira italiana». E non c?è stata canzone né scollatura che abbia tenuto. Il record di ascolti al Festival lo ha agguantato lui: la mezz?ora del toscanaccio ha conquistato circa 20 milioni di telespettatori.
Lo show di Benigni a Sanremo, seguito alle polemiche della settimana innescate dalle contestazioni di Giuliano Ferrara, sembra insomma aver messo d`accordo quasi tutti (ma incassa una nota di biasimo dal Codacons, che considera la performance, «al di sotto degli abituali livelli» di Benigni, «soldi sprecati» ai danni dei teleutenti). In molti hanno pensato che il comico toscano ha dato la risposta migliore alla provocazione lanciata dal direttore del Foglio. Da Moretti a Fede, tutti si sono uniti in un unico applauso. Per il regista romano autore de La stanza del figlio, Benigni «ha voluto sorprendere le aspettative di tutti: degli uni e degli altri. Ha parlato d`amore e ci vuole una buona forza per farlo oggi. In questo modo ha sorpreso chi si aspettava da lui un intervento molto schierato». Per Emilio Fede, direttore del Tg4: »È stato grande, mi ha commosso. Lo ho sempre sostenuto: è intelligente, perbene, un comico e non un guitto, diversamente da altri personaggi che non stimo, come Nanni Moretti».
«Benigni è stato molto bravo, si è comportato da premio Oscar, come avevo auspicato nei giorni scorsi, e non da simpatizzante del suo schieramento». Così ne commenta la performance il ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri. «La scelta di Benigni ? aggiunge ? porta serenità maggiore a una nazione che dà grande importanza, forse eccessiva, a queste tribolazioni mediatico-televisive. Se ci fosse stato un intervento polemico, oggi saremmo tutti qui a spargere fiele su queste vicende». Per Gasparri, Benigni è stato intelligente a parlare della donna, di Dante, a fare gli auguri perfino al presidente del consiglio Berlusconi. «Ha sdrammatizzato ? dice ? le tensioni e ha accresciuto la sua popolarità e credibilità. Quindi alla fine Benigni ha fatto anche i suoi interessi, con intelligenza e stile». Alla domanda se allora è stato Ferrara e le sue uova mancate a uscirne sconfitto, il ministro risponde negativamente, «perché è lui ? spiega ? che ha creato tutto il caso. Lo scopo di Ferrara era quello di creare attenzione e l`ha ottenuto. Ferrara alla fine si è rivelato un grande burattinaio di questo palcoscenico del mondo della cultura, del giornalismo e della politica, in cui tutti abbiamo recitato con una parte da lui prevista». «Anch`io ho dovuto dire no al boicottaggio annunciato da Ferrara ? aggiunge ? perché nel dubbio che fosse scherzo o realtà il ministro delle Comunicazioni non poteva pronunciarsi che in quei termini. Se avessi lasciato qualche margine di ambiguità nessuno avrebbe capito che partecipavo ad uno scherzo, ma mi avrebbero scambiato per un irresponsabile. Per cui ho dovuto dire seriamente no al boicottaggio». Sui palpeggiamenti alle parti intime di Baudo da parte di Benigni, imitate da Fiorello, il ministro è categorico: «Li definisco non scandalosi, ma scadenti. Cose stantie e scherzi goliardici di 40 anni fa».
Secondo il segretario Ds, Piero Fassino, Benigni è stato «intelligente, sarcastico ed efficace, ha dimostrato di essere un grandissimo artista, capace di fare satira in modo corrosivo senza che questo abbia turbato nessuno». Ha dato un parere positivo sull`esibizione di Benigni anche Antonio Baldassarre, presidente della Rai: «Se mi è piaciuto? È piaciuto a tutti». Perché il comico toscano, secondo l`ex ministro Katia Bellillo, ha dimostrato di essere «un grande artista e un vero democratico». Il segretario dei Comunisti italiani, Oliviero Diliberto ha smorzato però i toni dell`entusiasmo giudicandolo «molto divertente, ma moscio e accomodante politicamente». E Giuliano Ferrara, continuando ad alimentare l`infinita polemica, l`ha accusato di essere stato «vigliacchetto, buonista e troppo furbo». «Lo avrei voluto politicamente un po? più violento ? ha commentato il giornalista che ha seguito il Festival da casa sua commentandolo poi ai microfoni di Studio aperto di Italia 1 ?, avrei voluto che insistesse un pochino di più, insomma a Berlusconi gli ha fatto un monumento anche con quell`ultima battuta, poi ha fatto un monumento alla Madonna, all`amore, a Maria Vergine, non so forse i comici devono fare così. Io sapevo che dovevano mordere, ma a Sanremo si passa tutto. Se fossi stato lui non ci sarei andato, faceva migliore figura». Intanto, Roberto Benigni confessa che gli «piacerebbe molto tornare in televisione. E non solo per realizzare qualche intervento così, sporadico, ma un programma tutto mio». Immediata la risposta del direttore di Raiuno Agostino Saccà, che ammette: «Io e Baudo non lo molleremo e faremo il possibile per riportarlo in tv».
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- OSSERVATORIO TV
-
Tags: benigni, Berlusconi, Corte dei Conti, Ferrara, Festival, saccà, sanremo