13 Marzo 2002

Benigni, dopo i complimenti arrivano anche dure critiche

Sgarbi boccia il comico, l`Osservatore biasima il Festival

Benigni, dopo i complimenti arrivano anche dure critiche


DOPO gli unanimi elogi e complimenti a Roberto Benigni per il suo travolgente show al Festival di Sanremo, non potevano mancare le critiche per il comico toscano. «Troppo caro. È costato mezzo miliardo». Così risponde Vittorio Sgarbi, sottosegretario ai Beni culturali (criticato da Benigni durante l`intervento al Festival), a una domanda dei giornalisti sulla performance di Roberto Benigni a Sanremo. «Io lo odio e lo invidio ? aggiunge Sgarbi sorridendo ironico, a margine della consegna definitiva dei lavori di ricostruzione del Teatro La Fenice ?. Non mi è piaciuto. Condivido la tesi di Diliberto». Ai cronisti veneziani che gli riferiscono di un esposto depositato lunedì dal Codacons alla Procura della Repubblica lagunare per atti osceni o contrari alla pubblica decenza, Sgarbi commenta: «Be`, speriamo, perché stare sempre intorno al pisello di Baudo è troppo. Tutti quei soldi per il pisello di Baudo….». Ma poi aggiunge: «Querelarlo… non so. Però devo dire che è singolare, un segnale inquietante che abbia avuto gli elogi di Gasparri e le critiche di Diliberto. Per lui è un segnale. Io invece lo critico solo perché volevo prenderlo io mezzo miliardo per 26 minuti di puttanate!». «Sanremo: spente le luci resta la grevità». L`Osservatore Romano titola così un corsivo piuttosto critico sul Festival. Il giornale vaticano denuncia «lo scadimento del linguaggio, l`esibizione epidermica da copertina patinata o da calendario per tutte le stagioni». Senza citare la performance di Benigni, apprezzata da «One-O-Five Live», il canale Fm della Radio Vaticana, l`Osservatore prende le distanze dai «consensi generalizzati», ed invita «senza nostalgici appelli ad una memoria senza futuro», a seguire il canale satellitare «Rai Album» per rendersi conto «della differenza dei toni e della leggerezza ironica» dei tempi passati, da confrontare con le «cadute a strapiombo» del Sanremo di quest`anno. «L`intervento di Benigni a Sanremo è stato magnifico, con tutte le piccole trasgressioni e le birichinate falliche espresse con gioia e alto umorismo. È stato commovente, quasi evangelico, da grande giullare»: così invece Carlo Giuffrè, commenta l`exploit del comico toscano a Sanremo. «Se qualcuno ha ancora qualche dubbio sulla buona fede di Roberto ? ha sottolineato Giuffrè, il ?Geppetto? dell`ultimo film di Benigni ? e lo crede furbetto, buonista o altro, io che ho avuto la fortuna di stargli vicino sul set di Pinocchio per parecchio tempo, posso assicurare tutti che il suo comportamento è sempre a dir poco commovente.». «Il suo bisogno di esprimere amore, quello vero, non retorico ? ha osservato Giuffrè ? è un bisogno autentico, immediato, poetico, di una raffinatezza sublime. Il set del film era pervaso da una forte corrente emotiva. Roberto è generoso, leale, altruista, gentile con tutti». Intanto, Pedro Almodovar ha dichiarato di aver pensato a Roberto Benigni per il ruolo di Benigno, l`infermiere solitario che è uno dei protagonisti principali di «Hable con ella» (Parli con lei), il suo ultimo film: lo ha detto lo stesso regista, incontrando la stampa ieri a Madrid. «Quando scrivo un ruolo non immagino la faccia dell`interprete, ma sapevo che se non avessi trovato un attore da queste parti per il personaggio lo avrei proposto a Benigni, perché è un personaggio stravagante, che può fare e dire cose inaudite senza che il pubblico lo giudichi per questo». Il ruolo è poi andato a Javier Camara, ma Almodòvar ha precisato che se avesse fatto il film con Benigni sarebbe stato disposto a girarlo in italiano, perché ammira da molto tempo il lavoro del regista toscano.

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