20 Settembre 2010

Beltrame: qui le aule sono sicure

 
«Le scuole di Trieste sono sicure». Daniela Beltrame, direttore dell’ Ufficio scolastico regionale, definisce non aggiornata la lunga lista diffusa nei giorni scorsi dal Codacons e che indica gli edifici scolatici del Friuli Venezia Giulia a rischio sicurezza. Dieci le scuole della provincia di Trieste incluse nell’ elenco che il Codacons ritiene stilato in base al monitoraggio disposto dal ministero dell’ Istruzione e che evidenzia le strutture con gravi criticità: un potenziale rischio per la salute di studenti, insegnanti e personale scolastico. Tra gli edifici per i quali secondo il Codacons è suonato il campanello d’ allarme ci sarebbero la direzione didattica di San Giacomo, gli istituti comprensivi Marco Polo, Italo Svevo e quello di San Giovanni. E poi ancora il Dante, l’ Oberdan, il Carli e gli istituti in lingua slovena Ziga Zois, Stefan oltre al circolo di Villa Opicina. «Il ministero questa lista l’ ha secretata – sostiene Mimmo Didonna del Codacons -, non l’ ha pubblicata visti gli allarmanti risultati emersi. Noi abbiamo diffidato il ministero e l’ Ufficio scolastico regionale a mettere in sicurezza tali edifici». «Non c’ è nulla di segreto – riferisce Beltrame -, il fatto è che quell’ anagrafe dell’ edilizia scolastica, per quanto sia stata completata dall’ assessorato all’ Istruzione della Regione nel 2008, non è un documento aggiornato visti tutti gli interventi di messa a norma che Comune e Provincia hanno realizzato tra il 1998 e il 2008. E’ una fotografia vecchia sulla quale non ci si può più basare». Vie di fuga, porte antipanico, scale di emergenza: Beltrame assicura che tutti gli edifici scolastici triestini sono dotati di ogni sistema atto a garantire la sicurezza di chi ci studia o lavora. «La sicurezza è una priorità – aggiunge la dirigente – a tal punto che ora io stessa mi sono dotata di un consulente, Santa Pighin, che mi affiancherà nel valutare eventuali interventi migliorativi scuola per scuola». Attraverso due circolari spedite rispettivamente a marzo e a luglio di quest’ anno, Daniela Beltrame chiede ai presidi e ai responsabili della sicurezza degli istituti di procedere a una puntuale verifica della capienza delle aule nel rispetto dei parametri previsti dalla normativa vigente in materia di sicurezza, di segnalare carenze ed esigenze proprio al fine di valutare se esistano situazioni da migliorare. A tranquillizzare i genitori, il personale e gli alunni ci sono anche i presidi. «Le mie scuole sono in sicurezza – tranquillizza Paola Estori, dirigente dell’ Istituto comprensivo Marco Polo -, la Gaspardis è stata ristrutturata e messa a norma, alla Pittoni è stata aggiunta la scala antincendio esterna, la Fonda Savio necessiterebbe di una ristrutturazione ma non per questo manca di tutti i dispositivi di sicurezza. Certo, ci sono sempre dei margini di miglioramento, ma non per questo le scuole vanno definite non sicure». «Ci sono delle carenze – evidenzia Egle Brancia, preside dell’ Oberdan -, ma questo non va a intaccare la sicurezza degli edifici. La scuola è vecchia, è successo pure che sia caduto un pezzo di soffitto, ma non mancano i dispositivi di sicurezza. Se penso a com’ era questa scuola anni fa mi rendo conto che sono stati fatti dei passi avanti». (l.t.)

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