Batterio killer, negativi i primi test sulla soia: Bruxelles apre agli indennizzi per gli agricoltori
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fonte:
- Il Cittadino
Roma Non sarebbero i germogli di soia l’ origine del batterio e.coli. Il ministero dell’ Agricoltura della Bassa Sassonia ha reso noto che i test preliminari effettuati su 23 dei 40 campioni di germogli di vegetali, tra cui la soia, hanno dato esito negativo. La ricerca dell’ origine dell’ infezione dovrà quindi proseguire in altre direzioni. Intanto, la Commissione Europea ha annunciato che chiederà agli Stati membri di approvare "indennnizzi" agli agricoltori che hanno subìto perdite per il calo delle vendite di ortaggi dovuto all’ emergenza del batterio-killer. La presidenza ungherese dell’ Unione europea ha deciso di convocare per oggi a Lussemburgo un consiglio straordinario dei ministri Ue dell’ Agricoltura, per affrontare l’ emergenza che ha colpito il settore dopo lo scoppio dell’ epidemia.Per affrontare il problema del batterio, che ha provocato 22 vittime e migliaia di casi di contagio soprattutto nella Germania del Nord, occorre andare – secondo il ministro della Salute Ferruccio Fazio – «al di là della focalizzazione sui singoli vegetali» e procedere con «una valutazione sulle situazioni della produzione, ma anche del confezionamento». Infatti, «potrebbe anche essere una situazione trasversale, visto che sono già stati coinvolti cetrioli, insalata, pomodori e ora i germogli di soia». Il Codacons ha inviato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, mettendo nel mirino le misure a tutela dei cittadini adottate dal ministero della Salute e dalle altre autorità sanitarie italiane, ritenute dal Codacons «assolutamente inadeguate e insufficienti». Secondo la Coldiretti potrebbe sfiorare i cento milioni di euro il conto finale delle perdite subite dal made in Italy alimentare. Le conseguenze più gravi si sono avute per i cetrioli con crolli delle vendite anche del 90 per cento, ma un effetto traino negativo ingiustificato si è avuto per l’ intera produzione nazionale di verdure sui mercati interno ed estero. Il 43 per cento degli italiani, di fronte a un’ emergenza alimentare, evita gli alimenti di cui ha sentito parlare per un certo periodo di tempo, mentre il 13 per cento lo esclude definitivamente dalla dieta. Un altro problema è poi quello di capire come si è creata questa variante tossica dell’ e.coli. «Non sospetto il bioterrorismo, ma aumenta la possibilità rispetto al passato che manipolazioni di laboratorio possano creare un sierotipo nuovo», ha ribadito il ministro Fazio, sottolineando la necessità di compiere «verifiche che nessuno in Germania stesse lavorando su questo», invitando a «non dare per scontato» nulla, inclusa la possibilità che sia «scappato qualcosa da qualche laboratorio». Uno stop alle importazioni di ortofrutta dalla Germania «sarebbe sicuramente inutile» ha comunque ribadito il ministro della salute, che ha assicurato come nel corso della riunione con i colleghi Ue a Lussemburgo la questione sia stata « a lungo discussa» e al termine della quale è stato deciso che «nessun paese Ue procederà al blocco dell’ import».
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