Batterio killer: altri due casi sospetti in Emilia-Romagna. Codacons lancia un’ azione legale
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- SestoPotere.com
(Sesto Potere) – Bologna – 5 dicembre 2018 – Le infezioni da Mycobacterium chimaera salgono a quattro: altri due casi sospetti sarebbero emersi su altrettanti pazienti operati a cuore aperto a Reggio Emilia. Dei quattro casi di infezione, si contano tre decessi ed una persona per fortuna in buona salute, come spiega all’ Ansa – in un articolo riportato dal Corriere di Bologna – Maria Luisa Moro, direttrice dell’ Agenzia sanitaria e sociale regionale. Mycobacterium chimaera Su questo problema sanitario s’ è attivata anche la Regione dell’ Emilia Romagn, che sta esaminando – su richiesta del ministero della Salute – almeno 134 casi ed ha già inviato una lettera di richiamo a tutti i pazienti sottoposti ad interventi cardiovascolari per rischio di esposizione al microbatterio, avvisandoli di consultare il medico di base in caso di febbre. Sulle morti da Mycobacterium chimaera in Emilia-Romagna la Procura di Reggio Emilia ha già aperto un’ inchiesta. E la magistratura s’ è mossa anche e in Veneto (dove si contano già 18 casi di infezione e 6 decessi), con la Procura di Vicenza. E mentre in Emilia-Romagna salgono a quattro i casi accertati di infezione da Mycobacterium chimaera, il Codacons lancia oggi sul proprio sito internet una azione legale riservata ai pazienti coinvolti nello scandalo sanitario, finalizzata a far ottenere loro il risarcimento dei danni morali e materiali subiti. dottore “Tutti i pazienti dell’ Emilia Romagna e del Veneto sottoposti ad interventi cardiovascolari e che hanno ricevuto la lettera di richiamo da parte delle due Regioni per rischio di esposizione al microbatterio, possono da oggi avviare le pratiche per tutelare i propri diritti e chiedere il giusto risarcimento anche in assenza di danni fisici e solo per i rischi sanitari corsi”: spiega il Codacons. L’ associazione ha pubblicato sul proprio sito una pagina attraverso la quale gli interessati possono fornire la pre-adesione alle iniziative in fase di studio da parte dello staff medico-legale dell’ associazione, e ottenere la modulistica per costituirsi parte offesa nell’ inchiesta aperta dalla magistratura.
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