Battaglia in Tribunale tra Upipa e Codacons
- fonte:
- l`Adige
Finisce davanti al Tribunale di Trento una pesantissima presa di posizione – che risale all’aprile 2020, in piena prima ondata Covid 19 – del presidente nazionale del Codacons Carlo Rienzi. Il tema erano i morti tra gli ospiti delle case di riposo falcidiati dal Coronavirus: una strage sosteneva il Coordinamento di associazioni citando i casi delle Apsp di Ledro e di Pergine. Venne anche presentato un esposto ipotizzando il reato di “omicidio plurimo doloso”. Affermazioni che l’Upipa ritiene diffamatorie oltre che dannose perché, in una situazione già molto delicata per gli affetti della pandemia, hanno diffuso un clima di ingiustificato timore tra gli ospiti delle Rsa e i loro familiari con strascichi che rimangono anche a distanza di un anno. La procura di Trento ha però chiesto l’archiviazione del procedimento penale, aperto su un’ipotesi di diffamazione, ritenendo che le frasi incriminate rientrassero nell’ambito del diritto di critica. Upipa, attraverso l’avvocato Andrea de Bertolini, ha risposto con un’articolata memoria di opposizione all’archiviazione in cui si chiede al giudice nuove indagini, particolare raccogliere le testimonianze dell’ex presidente di Upipa Francesca Parolari, del direttore della Apsp Montel di Pergine e del direttore dell’Apsp Cis di Ledro. L’avvocato de Bertolini ha depositato copia della richiesta di archiviazione presentata dalla procura sulla Rsa di Levico in cui si conferma come, pur in una situazione drammatica, nelle Rsa si fece tutto il possibile per tenere lontani dal contagio gli anziani ospiti. In via subordinata il legale di Upipa chiede che il giudice disponga l’imputazione coatta per diffamazione. Il legale del Codacons, Zeno Perinelli, ha invece insistito per l’archiviazione replicando che l’intervento di Rienzi rientrava nelle prerogative del diritto di critica. «Nel caso specifico – è una delle frasi contestate attribuite al presidente del Codacons – le tante carenze sul fronte delle misure a tutela degli anziani ospiti delle Rsa e decisioni che erano certe condanne a morte per gli anziani hanno di fatto reso pressoché certo il verificarsi dei decessi all’interno delle strutture, allo stesso modo di un ubriaco che, consapevolmente, si mette alla guida di un’auto e provoca un incidente con morti e feriti». Sarà ora il giudice Claudia Miori a decidere se sussistano profili di rilievo penale nelle dichiarazioni al curaro di Rienzi. A distanza di un anno la situazione nelle Rsa è radicalmente cambiata, ma anche sottolineano i vertici di Upipa – grazie al lavoro fatto in questi mesi. La svolta è stata l’inizio delle campagne vaccinali. seconda delle struttura – spiegano a margine dell’udienza Marisa Dubini e Massimo Giordani, vicepresidente e direttore di Upipa – la percentuale di ospiti vaccinati varia dal 90 al 98% a seconda delle strutture. Ci sono alcuni nuovi ingressi ancora non completamente vaccinati, ma più per problemi legati alla gestione della singola dose che non per volontà. I rischi di contagi si sono drasticamente abbassati. Abbiano visto qualche fallimento vaccinale, cioè anziani che non hanno sviluppato gli anticorpi e sono stati contagiati successivamente, ma si tratta di casi singoli e rari che non hanno rilevanza statistica, ma rientrano nei rischi complessivi della campagna vaccinale». gli operatori? «L’adesione replica Giordani – sta tra il 75 e l’ per cento. La situazione però non è omogenea: ci sono strutture che raggiungono il 90 per cento di personale vaccinato ed altre che faticano ad arrivare al 60 per cento. Purtroppo c’è ancora una certa diffidenza: c’è una frangia di personale, direi comunque ridotta, che non vuole vaccinarsi e una quota che aspetta di vedere come evolve la situazione. Credo che il problema si risolverà dando tempo alle persone di sviluppare una corretta cultura. Non dimentichiamo che è accaduto tutto molto rapidamente: il 27 dicembre scorso ci sono state le prime vaccinazioni simboliche e a metà febbraio era stato già completato il ciclo. Occorre tempo perché tutti metabolizzino l’importanza di sottoporsi al vaccino. Penso che dopo Pasqua raggiungeremo percentuali di vaccinati buone anche nelle strutture che oggi sono indietro».
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