Batman-Fiorito, il sogno segreto: “Pronto a tornare in politica”
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fonte:
- Affari Italiani
“In questo momento non penso alla campagna elettorale ma se sarà ristabilita la verità sono pronto a tornare in politica. In carcere sono stato molto male ma ora ai domiciliari va meglio”. Così l’ ex capogruppo Pdl alla Pisana Franco Fiorito prima dell’ inizio del processo che lo ha visto sul banco degli imputati per l’ accusa di peculato per essersi appropriato illegalmente di circa un milione e 400 mila euro dai fondi del gruppo alla Regione Lazio. Guarda la gallery Sotto processo, con l’ accusa di concorso, anche altre due persone: Bruno Galassi e Pierluigi Boschi, ex capi segreteria di Fiorito, i quali hanno chiesto di patteggiare la pena. L’ ex capogruppo invece chiederà di essere giudicato con rito abbreviato condizionato all’ audizione di tre funzionari della Regione Lazio. Per i tre imputati la procura aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato, procedimento che permette di saltare l’ udienza preliminare e di andare direttamente al dibattimento, ma le richieste di riti alternativi hanno riportato il procedimento all’ attenzione del gup. Sarà infatti il giudice dell’ udienza preliminare Rosalba Liso a valutare le istanze di patteggiamento e rito abbreviato. Per l’ odierna udienza, alla presenza del pm Alberto Pioletti, era prevista la costituzione delle parti civili. Agli arresti domiciliari dal 27 dicembre scorso ad Anagni, Fiorito, assisto dagli avvocati Franco Taormina ed Enrico Pavia, ha sempre respinto le accuse. Quel milione e 400mila euro confluiti sui suoi conti correnti, anche all’ estero, tramite 193 bonifici, erano soldi – ha dichiarato agli inquirenti – dovutigli in base al cumulo di cariche che ricopriva alla Pisana. Una tesi che per i pm non regge: le spese sostenute dall’ ex capogruppo hanno poco a che vedere con le finalità politiche per cui sono destinati. A lla fine è stata ammessa la costituzione di parte civile della Regione Lazio. Lo ha deciso il gup Rosalba Liso nel corso della prima udienza preliminare. Hanno chiesto di essere ammessi come parti civili anche il Codacons e il gruppo consiliare del Pdl. Sul punto il gup si è riservato e deciderà presumibilmente nella prossima udienza del 21 febbraio. La discussione poi proseguirà il 28 marzo.
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