3 Marzo 2014

“Basta tasse: contro una ingiusta pressione fiscale

 “Basta tasse: contro una ingiusta pressione fiscale

    

UNA delegazione della segreteria regionale del Movimento sociale -Fiamma Tricolore, guidata dal segretario Stefano Minniti, ha presenziato, assieme ai rappresentanti di Calabria Sociale, all’ incontro organizzato da “Associazione Etica”, sul tema “Basta Tasse: A favore della legalità contro un’ ingiusta ed insostenibile pressione fiscale”, tenutosi nei giorni scorsi in città. Un incontro in cui si sono toccati gli enormi disagi che un sistema fiscale considerato «iniquo ha provocato ai cittadini italiani. Alla presenza di commercianti, artigiani, piccoli imprenditori, liberi professionisti, ma anche dipendenti e pensionati, nel corso dell’ incontro si sono susseguiti gli interventi dei relatori e quelli dello stesso pubblico intervenuto. Il primo intervento è stato quello, di Roberto Corsi, artigiano nel campo della sartoria di Montalto Uffugo, il quale si è autodenunciato l’ anno scorso in quanto non più in grado di pagare tasse così alte allo Stato. Corsi ha iniziato, assieme ad altri – le cui testimonianze sono giunte all’ incontro su skype -, una battaglia senza quartiere, fatta di denunce pubbliche e tramite atti giuridici, contro quella che ha definito «una estorsione», riferendosi alla pressione fiscale in Italia. Ad esso è seguito l’ intervento dell’ economista Alessandro De Salvo, che ha denunciato la inverosimilità di certe affermazioni che sembrano essere diventate« verità solo perché ripetute più volte e dai grandi e potenti operatori dell’ informazione». Dopo aver confutato la tesi che sprechi e privilegi della casta «siano esaustivi e che intervenire su di essi risolva il problema di un deficit che, in questi termini, è solo “la punta dell’ iceberg», De Salvo «si è soffermato in particolare sullo stato dell’ economia italiana che, ben lungi dall’ essere disastrata, anzi registra un avanzo primario, certificato dall’ Economist, che ci tiene alprimoposto in Europa e che è in attivo fin dal 1991 (escluso il 2009) a tutt’ oggi se il debito si considerasse al netto degli interessi sul debito pubblico. Interessi – ha detto l’ economista-che hanno subito una brusca impennata nei primi anni ’80, allorché si operò il cosiddetto “divorzio” tra Ministero del Tesoro e Banca d’ Italia, col passaggio dell’ Italia dalla democrazia alla bancocrazia. A seguire gli interventi di Laura Bellezza, commerciante e referente del Movimento Civico “Il Sole d’ Italia”, che ha illustrato una petizione popolare contro gli sprechi ed i privilegi della “casta”, ed il referente Codacons di Vibo, Claudio Cricenti, che ha invece illustrato tecnicamente come l’ utente può difendersi dal fi sco vorace e come il cittadino può far valere alcuni suoi diritti in questo campo. Dall’ incontro è, infine, emersa soprattutto una proposta: ovvero l’ abolizione del sistemabasato sugli “studi di settore”, «cioè- è stato spiegato a più voci al termine dell’ -assise- della tassazionepresunta che fa pagare tasse alte a chi non arriva alle soglie previste dallo studio e che serve a chi invece guadagna una enormità rispetto ad essi di pagare tasse solo per una parte, spesso infima, dei reali guadagni, e la detraibilità completa degli scontrini fiscali, che permetterebbe al fisco di avere circa sessanta milioni di ispettori e quasi costringerebbe, ognuno di noi, a pretendere l’ emissione di uno scontrino o di una ricevuta per ogni acquisto di beni e servizi, così da avere esatta cognizione dei guadagni di chi gli scontri è invece costretto ad emetterli».

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