BARI: POSTE SBAGLIA IBAN, CITTADINO SI RITROVA 65MILA EURO ACCREDITATI SUL CONTO CORRENTE
SOCIETA’ SI RIFIUTA DI CORREGGERE ERRORE, MA TRIBUNALE DI BARI LA CONDANNA A RISARCIRE RISPARMIATORE
ASSURDA VICENDA GIUDIZIARIA AI DANNI DI UNA ANZIANA DI PUTIGNANO (BA) CHE AVEVA ACCESO UNA POLIZZA SULLA VITA
Un cittadino si ritrova dall’oggi al domani oltre 65mila euro accreditati sul proprio conto corrente a causa di un errore nell’inserimento dell’Iban da parte di Poste Vita, ma la società si rifiuta di annullare l’operazione, costringendo la risparmiatrice che invece aveva diritto a ricevere quei soldi, frutto di una polizza sulla vita, a ricorrere in tribunale per far valere i propri diritti.
L’incredibile vicenda viene resa nota dalla sede Codacons di Putignano (Bari) che, attraverso gli avv.ti Federico Carbonara e Rocco Mario Pisconti, ha seguito il caso conclusosi oggi con una dura condanna per Poste Vita dinanzi al Tribunale di Bari.
Nel 2015 la sig.ra Lucia De Felice, residente a Putignano, chiedeva la restituzione delle somme relative all’assicurazione sulla vita accesa con POSTE VITA SPA, per un importo pari a 65.393,45 euro, soldi che si rendevano necessari per permettere all’anziana signora di trasferirsi in una casa di riposo.
Poste Vita provvedeva ad effettuare il bonifico della somma… ma su un conto corrente sbagliato! Nonostante la risparmiatrice avesse comunicato alla società il suo nuovo codice Iban, Poste Vita accreditava i soldi utilizzando un Iban errato, intestato ad un soggetto del tutto estraneo alla vicenda che, dall’oggi al domani, si ritrovava in regalo sul proprio conto corrente oltre 65mila euro!
La signora De Felice si rivolge così al Codacons e, nonostante le numerose istanze presentate alla società finalizzate ad annullare il bonifico errato e procedere al corretto rimborso della polizza, Poste Vita rifiutava di compiere qualsiasi operazione di ristoro e di pagare quanto dovuto alla risparmiatrice.
Si arriva così ad un decreto ingiuntivo che imponeva alla società di pagare le somme dovute alla donna (per un totale che raggiungeva 68.687,98 euro), decreto che viene impugnato da Poste Vita la quale, ancora una volta, si oppone al pagamento.
La vicenda finisce così dinanzi al Tribunale di Bari, che oggi riconosce pienamente le ragioni dell’anziana con una sentenza con cui condanna duramente Poste Vita, obbligandola a pagare quanto dovuto.
“Dalla sentenza emessa lo scorso 28 aprile dal Giudice Chiara Cutolo emerge che Poste Vita S.p.A., per oltre 5 mesi (agosto 2015 / gennaio 2016) si è completamente disinteressata di tutte le doglianze e segnalazioni fatte dalla signora De Felice ed ha condannato la società al pagamento delle spese legali – spiega l’avv. Federico Carbonara del Codacons Putignano – Ora finalmente, dopo 7 anni di attesa, la donna potrà godersi il giusto riposo nella struttura per anziani da lei scelta, senza più temere che i suoi soldi a causa della mala-gestione di Poste Vita finiscano su conti correnti sbagliati”.
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