13 Gennaio 2016

Banche, i beffati protestano a Roma Poi l’ incontro coi vertici Consob

Banche, i beffati protestano a Roma Poi l’ incontro coi vertici Consob

ROMA Dopo la protesta, l’ incontro tanto atteso: ieri i risparmiatori dei quattro istituti di credito coinvolti nel decreto Salva Banche sono riusciti a parlare con l’ autorità di vigilanza della Borsa. C’ è voluta un’ altra partenza alle 5 del mattino, mezza giornata di corteo, con striscioni, cori e megafoni, «ma questa volta abbiamo avuto un po’ di soddisfazione», dicono. I risparmiatori toscani sono partiti alla volta di Roma da Arezzo, Empoli, Vinci, Montecatini e Siena: un pullman dietro l’ altro, per arrivare in 250 davanti alla sede di Consob nella Capitale, per chiedere il rimborso dei soldi persi con l’ azzeramento delle obbligazioni subordinate dopo il salvataggio di Banca Etruria. In piazza Verdi hanno sventolato i loro striscioni, molti dei quali prendevano spunto dal nome del presidente di Consob, Giuseppe Vegas: «Visco e Vegas il gatto e la volpe», «Las Vegas casinò d’ Italia». «Non ci speravamo – raccontano alcuni Empolesi – ma il Codacons ha voluto provarci, e fortunatamente ha ottenuto questo incontro. E i nostri rappresentanti hanno ribadito che rivogliamo tutti i soldi che abbiamo perso». Mentre a Roma si consumava l’ ennesima protesta, il presidente di Nuova Banca Etruria Roberto Nicastro ha tenuto un summit con i sindacati, il consigliere indipendente Maria Pierdicchi e gli amministratori delegati delle altre banche salvate. Un incontro giudicato «proficuo» e in cui è stato spiegato come in assenza del decreto si sarebbe dovuta affrontare una liquidazione delle quattro banche priva delle tutele per i dipendenti previste invece dal contratto. Inoltre, dall’ incontro è emerso come Nicastro stia cercando di evitare che le responsabilità di quanto accaduto ricadano sui dipendenti delle filiali.

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