Banche battute: «I clienti vanno rimborsati»
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fonte:
- Corriere della Sera
La Cassazione: interessi da ricalcolare, l?«anatocismo» è illegale. Coinvolti fino a 10 milioni di utenti
ROMA – Secondo le associazioni dei consumatori i rimborsi potrebbero toccare i 20-30 miliardi di euro. Secondo le banche, invece, è difficile azzardare una cifra. Di certo c?è che ieri la Corte di Cassazione, a sezioni unite, si è pronunciata a favore della retroattività della norma che vieta il cosiddetto anatocismo bancario. Cioè la richiesta da parte delle banche degli interessi sui prestiti o sui fidi, calcolati non solo sul capitale dovuto ma anche sugli interessi. Si tratta, insomma, della prassi di far pagare ogni tre mesi gli interessi sugli interessi, vietata dal codice civile, ma utilizzata per quasi cinquant?anni dagli istituti di credito. Dal 2000 le banche – dopo una serie di sentenze e più di una pronuncia della Cassazione – non l?applicano più ma l?interrogativo sciolto ieri dai giudici della Suprema Corte riguarda appunto il periodo precedente. O meglio, visto i termini delle prescrizioni, i dieci anni precedenti. Ad imporre alle banche il cambiamento di normativa era stato nell?agosto del ?99 un decreto del governo (poi seguito ad inizio 2000 da regole attuative emesse dal Cicr) che per evitare conseguenze troppo pesanti sui bilanci del sistema creditizio aveva disposto l?operatività solo per il futuro. Una sentenza della Corte Costituzionale aveva però annullato «per eccesso di delega» l?intervento dell?esecutivo lasciando ai tribunali il compito di fornire la soluzione. Da allora ad oggi si sono susseguite molte pronunce, fino alla sentenza di ieri della Corte, chiamata in campo da una banca, il Credito Italiano (oggi Unicredito), per ribaltare una decisione presa dalla Corte d?appello di Cagliari.
Secondo l?Adusbef, l?associazione degli utenti delle banche, la decisione della Corte non lascia dubbi: i clienti potranno scrivere la lettera di richiesta di rimborso alla propria banca, pronti ad andare in tribunale in caso di rifiuto. «Circa 10 milioni di correntisti, che hanno subito l`illegale ed odiosa prassi anatocistica potranno riottenere capitale ed interessi negli ultimi 10 anni», ha detto ieri il leader dell?associazione Elio Lannutti secondo il quale la Corte, ieri, «ha bocciato definitivamente la pretesa delle banche e dell`Abi di ribaltare le precedenti sentenze». Il presidente del Codacons Carlo Rienzi va più in là minacciando una denuncia in Procura per associazione a delinquere contro l?Abi, l?associazione tra le banche e chiedendo al governo di «intervenire con urgenza con un decreto che obblighi le banche a restituire in automatico le somme che spettano agli utenti».
Gli istituti di credito, attraverso l?Abi per ora, parlano poco. «Prendiamo atto della sentenza della Cassazione», commentano in una nota, precisando che «le cause già instaurate continueranno a seguire il loro iter e le banche, naturalmente, ne rispetteranno gli esiti». L?accenno fa immaginare che la soluzione della vicenda non sarà semplice: la sentenza di ieri, secondo le aziende di credito, dovrebbe essere risolutiva solo per il dibattimento di Cagliari, che l?ha determinata o comunque per i singoli procedimenti aperti. Ma non potrebbe rappresentare una pronuncia immediatamente operativa, applicabile in modo automatico. Secondo le banche infatti la Cassazione avrebbe avuto innanzitutto l?obiettivo di far chiarezza nella giurisprudenza, giudicando erronee le decisioni che prima del ?99 avevano considerato lecite le prassi commerciali adottate dalle banche sugli interessi. Ma non si sarebbe posto il compito di decidere sul merito della questione, in modo definitivo. Ma c?è anche chi, come la Margherita per bocca del responsabile Diritto e Consumo, Andrea Annunziata, chiede alle banche di muoversi senza indugio «per risarcire volontariamente i clienti danneggiati».
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