Banche assolte dal crack Parmalat
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fonte:
- L`opinione
Gli investitori della Parmalat non saranno risarciti dalle banche straniere, tutte assolte ieri dall’accusa di aggiotaggio o per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste. La seconda sezione penale del Tribunale di Milano ha quindi assolto con le formule o per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste Paolo Botta (Citibank), Giaime Cardi (Credit Suisse), Marco Pracca e Tommaso Zibordi (Deutsche Bank) e Paolo Basso e Carlo Pagliani (Morgan Stanley).
Nel procedimento per aggiotaggio (reato che consiste nel diffondere notizie false o tendenziose al fine di causare una variazione dei prezzi delle merci o dei valori quotati in borsa, in modo da turbare l’andamento delle attività commerciali e trarne illeciti profitti) erano coinvolti anche alcuni manager delle quattro banche straniere, imputate pure come responsabili civili.
Nella sua requisitoria il pubblico ministero aveva inoltre chiesto di confiscare beni per quasi 120 milioni di euro (di cui 70 milioni a Citigroup e 30 milioni a Bank of America) e una sanzione di 900mila euro per ognuno degli istituti di credito. Parte civile del processo, iniziato a gennaio 2008, i circa 40mila risparmiatori Parmalat.
La Procura di Milano alle 4 banche (e non cinque, come scritto in precedenza) aveva chiesto confische per quasi 120 milioni di euro e per ognuna dei 4 istituti una sanzione da 900 mila euro. Per le persone fisiche la pubblica accusa aveva chiesto condanne che andavano da 1 anno a 1 anno e 4 mesi, tranne che per Giaime Cardi per la quale era stato chiesto il non doversi procedere per prescrizione.
Soddisfatti per la sentenza i legali delle banche e dei manager. Molto critico nei confronti dei giudici di Milano, il Codacons che per bocca del presidente Carlo Rienzi fa sapere che l’assoluzione delle banche estere “è una vergogna, i magistrati italiani scendono in campo contro processi brevi e prescrizioni, appellandosi proprio a cause di valenza sociale come Parmalat e crack vari, e poi, quando si trovano a decidere su tali vicende, danno torto ai cittadini e assolvono le banche che hanno venduto carta straccia”.
A risarcire i risparmiatori, quindi, sarà solo la Parmalat che dalla sentenza di ieri esce come quella che aveva effettivamente truccato i propri bilanci.
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