Banca protestata da un cliente
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fonte:
- Messaggero Veneto
Parte da Pordenone la crociata contro la scarsa tutela dei risparmiatori
Parte da Pordenone la ?crociata? contro il sistema bancario reo di non tutelare sufficientemente il consumatore nelle varie operazioni richieste, se non, addirittura, di ostacolarlo. Accade, così, che una banca venga protestata da un cliente, finendo nel relativo bollettino ? succede sempre il contrario ? caso più unico che raro nel nostro Paese.
La vicenda seguita dall?avvocato pordenonese Vitto Claut, in qualità di legale ma anche di responsabile regionale del Codacons, il coordinamento delle associazioni per la difesa degli utenti e dei consumatori, ha assunto pure risvolti di carattere penale. La parte lesa, ovvero Dino Agosto, 40 anni, un consulente aziendale di Pasian di Prato in provincia di Udine, ha presentato nei giorni scorsi denuncia-querela alla Procura del capoluogo friulano nella quale viene ipotizzato nei confronti del legale rappresentante dell?istituto di credito (o, in subordine, nei confronti del direttore della filiale nella quale è avvenuto il fatto) il reato di appropriazione indebita. E tutto per un assegno non incassato.
Il ?caso? ha inizio nell?ottobre dello scorso anno. Agosto si presenta, al mattino, nello sportello della Banca Popolare di Novara in piazzale Osoppo a Udine per riscuotere un assegno circolare non trasferibile, emesso a suo nome il giorno prima, del valore di 3 milioni di lire (1.500 euro al valore attuale). Il direttore si oppone al pagamento in quanto il consulente aziendale non risulta un cliente conosciuto. Agosto invita la banca ad assumere ogni informazione nei suoi confronti, spiegando che sarebbe tornato nel pomeriggio per la riscossione. Nel pomeriggio stessa scena. Agosto mostra la carta d?identità, la patente e pure il passaporto, nulla da fare: il direttore della filiale non recede. Vengono chiamati i carabinieri ma il risultato non cambia. Agosto non demorde. Il giorno seguente si ripresenta nella filiale con un notaio, il gemonese Giuseppe Caminiti, il quale nell?istituto di credito redige l?atto di protesto dell?assegno nei confronti della banca. Cosa che puntualmente avviene, con citazione della Popolare di Novara nel bollettino dei protesti. Il direttore della banca, come riportato a chiare lettere nell?atto di protesto, ha motivato il suo comportamento sottolineando di non essere a conoscenza dello stato di solvibilità del cliente: sarebbe, quindi, stata una sua responsabilità il fatto d?aver pagato male ad una persona diversa da quelle indicate nell?assegno circolare. Finora Agosto non ha visto una lira.
«Questa vicenda ? ha osservato l?avvocato Claut, parlando in qualità di responsabile regionale del Codacons ? pone in evidenza un fatto: le banche italiane non possono comportarsi a loro piacimento nei confronti della clientela ma devono uniformarsi alle leggi dello Stato, non alle necessità contingenti. I consumatori, che sono alla fine i loro clienti, sono una forza determinante in Italia. Riteniamo che vada sfatata quella condizione di superiorità che, da sempre, permea e affligge il sistema bancario nazionale». «Da parte nostra ? aggiunge ? siamo intenzionati ad andare fino in fondo in questa vicenda».
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