15 Dicembre 2015

Banca Etruria, irrompe la magistratura

Banca Etruria, irrompe la magistratura

Banca Etruria, scende in campo la magistratura. Sarà la procura di Arezzo a verificare l’ operato, quantomeno discutibile, degli amministratori del gruppo nella gestione delle obbligazioni subordinate. L’ inchiesta è stata aperta dal procuratore Roberto Rossi, già titolare – come rivelato dal Corriere della Sera – del vecchio fascicolo per ostacolo agli organi di vigilanza. Ecco le prime mosse ufficiali, con le indagini della Guardia di finanza che procederebbero spedite e presto potrebbero riservare i primi colpi di scena caratterizzati da arresti eccellenti. Le Fiamme Gialle puntano a ricostruire, passo dopo passo, le presunte irregolarità che si sarebbero registrate nella vicenda. Per individuare le responsabilità di quel crac da oltre 3 miliardi che ha portato l’ istituto di credito aretino alla deriva. Nel mirino degli inquirenti ci sarebbe anche Bankitalia. Con gli ispettori di Palazzo Koch che hanno scoperto come tra il 2013 e il 2014, quando i conti erano già disastrati, sono stati spesi la “bellezza” di 15 milioni di euro per i consulenti esterni e altri 14 per i compensi di consiglieri e sindaci. Oltre a una serie di altre operazioni piene di ombre e sulle quali occorre chiarezza. L’ ipotesi di reato? Truffa. Un’ indagine davvero delicata, che potrebbe coinvolgere, chissà, pure Pierluigi Boschi, padre del ministro delle Riforme Maria Elena, nel consiglio di amministrazione di Banca Etruria dal 2011, diventato poi vicepresidente del gruppo. Il tutto mentre il Codacons ha bussato ieri mattina alla Guardia di Finanza di Arezzo per chiedere di indagare sulla gestione della banca. Con Federconsumatori che oggi vuole portare i risparmiatori truffati sotto la procura mentre verrà depositato un esposto contro il passato del gruppo. Che riguarda il Cda dal 2012 ad ora, il consiglio di vigilanza e il collegio dei sindaci revisori. Da Arezzo a Milano passando per Roma. Dove saranno presentate pure le denunce contro Consob e Bankitalia. In ballo ci sarebbero 147 milioni di euro espropriati a 4.737 azionisti. Chiesto l’ intervento anche della Corte dei Conti, che intende dare il suo contributo alla vicenda, inquietante. Sull’ affaire Banca Etruria irrompe la magistratura. Mentre il governo è accerchiato con Fratelli d’ Italia che continua ad accusa Tiziano Renzi, padre del presidente del Consiglio, di essere socio di Lorenzo Rosi, numero uno del gruppo fino all’ intervento di Bankitalia. Nonostante le smentite dell’ avvocato di famiglia.

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