Bambino Gesù, duemila firme per il bus

Da un mese la linea F è ferma perché la Regione non paga più il servizio LADISPOLI Cresce la mobilitazione popolare per ottenere la riattivazione dei collegamenti urbani tra Ladispoli e Cerveteri e l’ ospedale Bambino Gesù di Palidoro. A scendere in campo ora sono anche degenti e personale del nosocomio pediatrico che stanno attivamente partecipando alla raccolta di firme intrapresa dal Codacons. Petizione popolare che ha già ottenuto oltre 2.000 adesioni per segnalare una pesante situazione di disagio per gli utenti. Da un mese sono fermi i bus della linea F della società Seatour a causa della mancata copertura economica del servizio da parte della Regione Lazio. E per i 5.000 utenti di Ladispoli e Cerveteri che mensilmente usufruivano dei bus per recarsi all’ ospedale di Palidoro è iniziata una vera odissea. Non essendoci più collegamenti diretti con il Bambino Gesù, le persone debbono arrivare col treno o col pullman del Cotral fino a Maccarese, salire poi su un altro bus che li porta al nosocomio, impiegando oltre due ore di viaggio. E dovendo oltretutto barcamenarsi tra orari sfalsati di treni, pullman e bus. Dall’ inizio dell’ anno non arrivano risposte dalla Regione Lazio, a nulla sembra essere valso nemmeno l’ intervento dell’ Agenzia Aremol che aveva sollecitato l’ assessorato al Bilancio a sbloccare i fondi per ripristinare il servizio. E la gente è tornata a organizzarsi con una significativa iniziativa popolare. «La nostra raccolta di firme ? afferma il coordinatore del Codacons, Angelo Bernabei ? sta ottenendo ampi consensi anche all’ interno dell’ ospedale Bambino Gesù dove le famiglie dei piccoli degenti e lo stesso personale sanitario si stanno attivando per raccogliere adesioni. Contiamo di arrivare a quota 5.000 sottoscrizioni entro poche settimane, poi porteremo tutta la petizione al futuro presidente regionale per chiedere un interventi immediato per far ripartire i bus». Gianni Palmieri © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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